Una decisione che potrebbe rincuorare migliaia di automobilisti 'puniti' dalla tecnologia. Per il Giudice di Pace di Lecce, infatti, gli agenti di Polizia Stadale devono vigilare sull’apparecchio durante il rilevamento, altrimenti manca l’accertamento dell’infrazione. Questo, in poche ma chiarissime parole, il principio con cui il Giudice leccese, Avv. Luigi Piro – con recentissima sentenza n. 594 del 23.3.16, – ha accolto il ricorso proposto da un automobilista, all'epoca dei fatti sanzionato per aver attraversato l’incrocio col semaforo proiettante luce rosse.
Nel dettaglio, risulta fondato il motivo di ricorso secondo cui il ricorrente – assistito dall’Avv. Enrico D’Ospina – ha censurato, tra l’altro, l’errata applicazione della strumentazione elettronica utilizzata per il rilevamento dell’infrazione, considerato anche che la stessa non è stata immediatamente contestata all’autore della violazione, ovvero da parte degli agenti della polizia municipale di Aradeo.
Ed infatti, secondo il Giudice, per accertare tale tipo d’infrazione con i soli rilievi fotografici occorre che questi siano chiari, inequivocabili e devono contenere necessariamente l’indicazione esatta del tempo in cui è scattato il semaforo rosso.
Pertanto, ha proseguito ancora il Giudice di Pace, “solo il binomio uomo macchina consentirebbe di ritenere incontestabile ed incontrovertibile l’accertamento posto a base della violazione contestata quando ci si trovi di fronte a situazioni (di poche frazioni di secondi) come quella che ci occupa”.
Circostanza diversa, ma esito uguale, in relazione a quanto avvenuto lo scorso 18 dicembre. Qui, infatti, il giudice annullò un'altra multa da photored poiché (proprio come scritto in precedenza) 'i rilievi fotografici devono essere chiari ed inequivocabili'.