Protonterapia, dopo le unioni dei comuni anche Lecce sostiene la battaglia di Massimo Rizzo


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Dopo il protocollo d’intesa firmato lo scorso 14 ottobre a Campi Salentina, nel quale 15 unioni dei comuni, in rappresentanza dell’intero assetto territoriale del Salento, hanno preso la decisione di sostenere la battaglia intrapresa da Massimo Rizzo per dotare il Polo Oncologico Giovanni Paolo II del Vito Fazzi di una macchina per la protonterapia, nella giornata di oggi,  il  Consiglio comunale di Lecce  ha approvato all'unanimità la delibera con la quale l'Amministrazione ha deciso di accompagnare questo percorso.
 
 “Questa vicenda – ha sottolineato il sindaco di Lecce, Paolo Perrone – è stata 'abbracciata' dall’intero territorio salentino grazie al coinvolgimento di numerose Amministrazioni comunali. Noi siamo pronti a sostenere con forza questa iniziativa nella speranza che, così come accadde per l'acceleratore lineare, anche la protonterapia possa vedere finalmente la luce. Per questa ragione invitiamo la Regione Puglia e la Asl ad accogliere l'appello lanciato da sindaci e amministratori del territorio per dotare il Polo oncologico del Vito Fazzi di Lecce di questa importante e innovativa apparecchiatura medica”
 
La protonterapia si differenzia dalla radioterapia tradizionale per la sua selettività e precisione nella cura di tumori particolari, soprattutto dell'età pediatrica.
A differenza della radioterapia tradizionale che utilizza fasci di raggi X ad alto dosaggio, quest'ultima, utilizza fasci di Protoni ad alto dosaggio.

Inoltre, la terapia protonica offre il vantaggio di creare meno, o addirittura annullare, le recidive di tumori secondari post-trattamento rispetto alla radioterapia tradizionale. L'altissima precisione di questo trattamento rende la macchina non solo unica nel suo genere ma viene utilizzata per trattare forme tumorali dell'età pediatrica in quanto gii organi nei bambini sono molto vicini l'uno all'altro, oltre a trattare forme tumorali di vario genere.

“Questo strumento all'avanguardia – ha aggiunto il Consigliere comunale Giuseppe Ripa – è diventato di grande importanza per il nostro territorio, bersagliato da notevoli problemi di natura oncologica. Ma c'è un altro motivo di interesse: gli unici due centri che attualmente hanno in dotazione la protonterapia sono  a Pavia e a Trento. Nel caso dovesse essere collocata all'Oncologico di Lecce i salentini  potrebbero evitare costosi e difficoltosi viaggi della speranza e la professionalità del personale medico e paramedico che lavora all'interno del Polo Oncologico di Lecce potrebbe essere ulteriormente arricchita. Siamo lieti e orgogliosi di appartenere ad un'Amministrazione che ha dimostrato questo tipo di sensibilità”.
 
Grazie a questa apparecchiatura, dunque, sarebbe possibile trattare nel Salento una più vasta gamma di patologie tumorali rispetto a quelle che oggi è possibile trattare con la semplice radioterapia.