Riordino ospedaliero, Gabellone si appella a Emiliano: ‘Fermi tutto, presidente’


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Caro presidente, in questi ultimi giorni è notevolmente cresciuta la preoccupazione di molti sindaci e amministratori, operatori sanitari, rappresentanti dell’associazionismo, cittadini,  per le scelte che in tema di “riordino ospedaliero” lei sta adottando. E’ di tutta evidenza che in molti casi le manifestazioni di protesta che coinvolgono intere comunità possano apparire esclusivamente di tipo “campanilistico”, sia pure con forme estremamente civili. In molti casi, tuttavia, le contestazioni sono corroborate da dati sui livelli di prestazioni in termini qualitativi e numerici particolarmente significativi di cui non si può non tener conto’.

Prende carta e penna il Presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone che, dopo aver partecipato alla grande manifestazione di questa mattina in difesa del presidio ospedaliero ‘San Giuseppe’ di Copertino ha deciso di rivolgersi direttamente al Governatore Michele Emiliano, chiedendo di ripensare il piano sul riordino ospedaliero.

‘L’esasperazione della tensione sociale – si legge nella lettera – è determinata dalla mancanza di una puntuale illustrazione che consenta, nelle sedi istituzionali previste in questi casi, di poter esprimere suggerimenti, contributi, ipotesi che migliorino le “performance” del piano e che assicurino alla Puglia e, quindi, al Salento di avere un “modello sanitario” cucito sulla esigenza di realizzare la migliore offerta di un’assistenza sanitaria moderna ed efficiente, in linea comunque con i “paletti” finanziari dettati dal governo’.

‘E’ possibile comprendere – si chiede Gabellone –  se alla base del “piano di riordino” c’è un modello di sanità che lei possa definire come migliore “cura” per i cittadini pugliesi e salentini? Risponde questo modello alla disposizione geografica del Salento, tiene conto delle dinamiche della popolazione che vedono crescere gli over 65 e decrescere le nascite, prende in considerazione le criticità ambientali che proprio qualche giorno fa lei ha presentato a Lecce con una crescita preoccupante delle malattie tumorali, tiene conto della mobilità nel Salento, nonché dei flussi turistici che stanno crescendo a dismisura e in particolari stagioni dell’anno e in alcuni territori più che in altri? Prevede misure puntuali per azzerare gli sprechi? E potrei continuare a lungo, ma non lo faccio’.

Poi l’appello, prima che domani si possa discutere, e quindi approvare, il piano in Consiglio Regionale, in via Capruzzi a Bari: ‘si fermi, presidente. Le chiedo senza retropensieri delatori: stabilisca un tempo adeguato definito e riprenda il dialogo con i cittadini e con le Istituzioni, dia la possibilità a tutti di conoscere, di essere consapevoli e di contribuire a varare il modello di sanità pugliese di cui ci si possa sentire partecipi e protagonisti insieme al nostro sindaco di Puglia. Solo trenta giorni di impegno totale potrebbero essere utili ad evitare che il Piano sia avversato a “prescindere”, che sia ostacolato anche nelle sedi giurisdizionali e che, in caso di fallimento, sia solo lei in “solitudine” a doversene accollare la responsabilità’, conclude Antonio Gabellone.