Tragedia sul lavoro di Nardò, Uil e Feneal-Uil chiedono azioni concrete


Condividi su

Un’altra vita spezzata sul lavoro, un’altra famiglia straziata dal dolore. L’ennesima tragedia che ha coinvolto un operaio 70enne nel Salento riaccende i riflettori sull’annoso problema della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Mauro Fioretti, coordinatore territoriale della Uil di Lecce, e Salvatore Listinge, segretario generale della Feneal-Uil di Lecce, hanno espresso profondo sconcerto e rabbia di fronte a questa ennesima vittima. “Non possiamo più accettare che la vita dei lavoratori sia così poco tutelata”, tuonano i sindacalisti.

L’inerzia delle istituzioni

Secondo Fioretti e Listinge, la situazione è ormai insostenibile. “Le istituzioni devono assumersi le proprie responsabilità. Non basta più esprimere condoglianze. Serve un impegno concreto per prevenire ulteriori tragedie. I controlli nei cantieri edili devono essere più frequenti e rigorosi, le norme sulla sicurezza devono essere applicate con maggiore severità e le aziende che non rispettano le regole devono essere sanzionate pesantemente”.

La campagna “Zero morti sul lavoro”

La Uil, con la sua campagna “Zero morti sul lavoro”, ha da tempo indicato una serie di misure concrete per migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro. Tra queste, l’istituzione di un fondo nazionale per la prevenzione degli infortuni, l’obbligo per le imprese di dotarsi di un responsabile della sicurezza e l’aumento delle risorse destinate ai controlli.

Un appello alla mobilitazione

“È ora di dire basta a questa strage”, conclude Listinge. “Chiediamo a tutti i cittadini, alle istituzioni, alle imprese e ai lavoratori di mobilitarsi per chiedere giustizia e un futuro più sicuro per tutti”.