Non è bastata la precisazione della Polizia Locale di Nardò a spegnere le polemiche sollevate da un giovane turista che, con minuzia di particolari, aveva raccontato sui social di essere stato aggredito, tra l’indifferenza dei passanti e della municipale chiamata ad intervenire, dal proprietario di un cucciolo che avrebbe voluto “salvare” dalla sporcizia.
Il 26enne aveva condiviso su Facebook anche la foto della testa fasciata per i sette punti di sutura che aveva rimediato quando il padrone dell’animale gli aveva lanciato delle bottiglie di vetro.
Il comandante Cosimo Tarantino, dal canto suo, aveva voluto raccontare la sua versione, “atti in mano”: per verificare una segnalazione di un anonimo cittadino, erano state mandate sul posto le Guardie Zoofile che, in uno dei tanti sopralluoghi effettuati, aveva trovato il cucciolo, ma non segni di cattiva custodia o maltrattamento.
«A fronte della situazione descritta e dei gravi giudizi espressi su Facebook dal protagonista di questa vicenda – si legge nel comunicato della Municipale – il Corpo di Polizia Locale si riserva di verificare gli estremi di una denuncia nei suoi confronti a tutela del nome e della onorabilità del Corpo e di ognuno dei suoi componenti».
Il polverone, ormai, si era sollevato e la risonanza mediatica che stanno avendo, ancora oggi, le dichiarazioni del ragazzo hanno spinto i consiglieri di opposizione – Lorenzo Siciliano, Roberto My, Daniele Piccione e Giancarlo Marinaci – a chiedere un approfondimento da parte dell’amministrazione comunale sulle presunte responsabilità della Polizia Municipale.
«Per questo motivo – si legge nella nota a firma dei consiglieri – convocheremo una commissione di controllo e garanzia, chiedendo l’audizione del Comandante» chiamato a relazionare non solo su ciò che è accaduto a Nardò, ma anche sulle «criticità vissute dal Comando per le quali, da tempo, chiediamo alla Giunta soluzioni adeguate».
«Per quanto riguarda l’aspetto penale di questa vicenda – concludono – crediamo che non competa a noi accertare le responsabilità degli aggressori e l’innocenza degli aggrediti, ma solo agli organismi di polizia che stanno indagando ed i quali nutrono della nostra piena fiducia. Non è tollerabile, tuttavia, che la nostra Città, per un episodio isolato, venga bollata ancora una volta come realtà mafiosa, omertosa e violenta».