Nonostante è ormai chiaro a tutti che l’intricata matassa della Strada Statale 275 non sarà sbrogliata in tempi brevi, i lavoratori del Gruppo Palumbo sono sempre lì, come ogni domenica si danno appuntamento sulla Maglie-Santa Maria di Leuca, all’altezza dello svincolo per Scorrano, ora per chiedere che venga nominato un commissario, come hanno fatto durante la visita in terra salentina del Ministro delle infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, ora per invocare aiuto alle istituzioni.
Il progetto da oltre 288 milioni di euro per ammodernare e rendere più sicuro un tratto di ‘appena’ 43chilometri non solo si è impantanato tra lungaggini burocratiche, contenziosi e polemiche, ma da più di vent’anni si sta cercando una via di uscita. Ora, la decisione di Anas di revocare l’intera gara, azzerare tutto e ricominciare da capo l'iter, spacchettando il progetto in lotti, nonostante fosse nell’aria, non ha fatto altro che sparpagliare ancora di più le carte in tavola, aprendo nuove battaglie da combattere nelle aule giudiziarie.
Gli operai che si sono costituiti in una sorta di comitato spontaneo, intanto, continuano a protestare, a scendere in campo per chiedere come detto che venga presa in considerazione l’ipotesi di procedere al commissariamento per accelerare il completamento dell’opera considerata strategica per un territorio a vocazione turistica come il Salento, e a bloccare la strada sperando che qualcosa possa cambiare. I primi a pagare per lo stallo, in fondo, sono stati loro: i dipendenti dell'impresa edile Palumbo, che avrebbe dovuto realizzare insieme con la Matarrese il raddoppio della Maglie-Leuca.
I tempi sono ancora lunghi, il Tar che non ha concesso la sospensiva sul ricorso presentato dall’avvocato Pietro Quinto, legale del raggruppamento Matarrese-Coedisal, in merito al provvedimento di esclusione dalla gara ha fissato l’udienza al 19 aprile 2017.