Minacciò la moglie con un coltello, lieve condanna per un 36enne. Cade l’accusa di maltrattamenti


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Arriva una lieve condanna per l’uomo accusato di avere condotto la moglie con la macchina nella zona industriale di Presicce-Acquarica, per avere un incontro chiarificatore, minacciandola con il coltello. Al termine del processo con rito abbreviato, il gup Michele Toriello ha inflitto la pena di due mesi (sospesa) ad S.S. 36enne di Salve.

L’uomo è stato assolto dal reato di maltrattamenti, perché “il fatto non sussiste” e condannato soltanto per lesioni. È difeso dall’avvocato Luca Puce. Il pm aveva invocato la condanna a 2 anni e 4 mesi.

Il giudice ha comunque disposto il risarcimento di 1.500 euro in favore della parte civile, assistita dall’avvocato Ester Nemola.

I fatti

Il 18 maggio scorso, l’uomo è riuscito a convincere la moglie a salire in macchina con lui, per un chiarimento. Ha raggiunto la strada provinciale 79, nella zona industriale di Presicce-Acquarica, ha parcheggiato in un luogo isolato e ha cominciato a discutere con la donna, con cui i rapporti erano turbolenti da tempo. Il 36enne ha trattenuto la donna in auto, contro la sua volontà, impedendole di allontanarsi. E, non contento, ha cominciato a minacciarla di morte con un coltello dalla lama lunga, più o meno, 12 centimetri.

Un passante ha notato la scena e non ha esitato a soccorrerla. È stato lui ad accompagnarla in Caserma, dove è stata medicata dai sanitari del 118. Una pattuglia dei Carabinieri di Presicce-Acquarica ha rintracciato l’uomo, poco distante dal luogo del litigio.

Quando è stato perquisito è stato trovato in possesso del telefono della moglie, che veniva restituito alla legittima proprietaria. Una volta concluse le formalità di rito, per l’uomo si sono aperte le porte del Carcere, come disposto dal pm Francesca Miglietta. Dopo l’udienza di pcnvalida, l’uomo è tornato in libertà.

immagine di repertorio