Avrebbe maltrattato la moglie per diversi anni, minacciandola ripetutamente di morte. M.C., 43enne di Castri di Lecce, è stato condannato dalla Corte di Appello alla pena di 2 anni e 10 mesi.
I giudici hanno riformato la sentenza di primo grado, con la quale il tribunale monocratico gli aveva inflitto la pena di 5 anni. La Corte di Appello ha ridotto a 3 mila euro, la provvisionale in favore della vittima, parte civile con l’avvocato Mercede Lega, sostituita in udienza dall’avvocato Fabrizio Ruggeri. L’imputato è difeso dal legale Vincenzo Perrone.
Secondo l’accusa, a partire dal 2015, l’uomo – a volte in crisi di astinenza da stupefacenti – avrebbe strattonato con forza la compagna. In altre occasioni, avrebbe messo a soqquadro la casa, distruggendo i mobili e gli arredi. E poi, frasi minacciose del tipo: “Se mi denunci ti ammazzo e ti brucio la macchina”. E ancora: “Come vuoi morire come Melania Rea “(uccisa dal marito Salvatore Parolisi, n.d.r.).
La donna, estenuata dalla insostenibile situazione domestica, decise di chiedere la separazione giudiziale e presentò denuncia ai Carabinieri di Calimera.