Era accusato di avere picchiato la moglie e i figli piccoli, spesso sotto l’effetto dell’alcol. Un 50enne leccese è stato condannato a 2 anni dal gup Michele Toriello, al termine del rito abbreviato.
Il giudice ha disposto anche il risarcimento in favore della moglie (da liquidarsi in separata sede) con il riconoscimento di una provvisionale immediatamente esecutiva di 10.000 euro. La donna si era costituita parte civile con l’avvvocato Roberto Rizzo.
L’imputato risponde delle accuse di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. È difeso dall’avvocato Francesca Conte che potrà presentare ricorso in Appello.
I fatti contestati si sarebbero verificati a Lecce, fino al 16 novembre del 2020.
Il 50enne avrebbe maltrattato abitualmente la moglie e i figli, picchiandoli in diverse occasioni, umiliandoli e minacciandoli di morte, sia durante la convivenza, sia allorquando i familiari, nel settembre 2020, decidevano di lasciare la casa familiare.
L’uomo, ritiene l’accusa, quotidianamente offendeva la moglie e i figli con epiteti offensivi ed aggredendoli spesso con pugni e schiaffi sulle braccia e sulle gambe senza alcun motivo.
Ed il 19 settembre del 2020, dopo aver abusato di alcool, si scagliava contro la figlia proferendo nei suoi confronti la seguente espressione “toglietela davanti, altrimenti prendo il fucile e la sparo”.
Il mese dopo, invece, afferrava con forza il figlio, che si trovava nell’abitazione di un suo amico, lo trascinava fuori e lo afferrava per capelli, procurandogli un trauma contusivo al dito della mano.
Il 50enne avrebbe, infine, minacciato i familiari di incendiare la casa familiare qualora avessero cercato di farvi rientro.