C’è un’inchiesta della Procura sulla morte di una 78enne di Taviano affetta dal morbo di Alzheimer. Le indagini sono state avviate dopo la denuncia sporta dalla figlia della donna (residente in un paese della provincia di Torino), che ha puntato il dito contro il fratello, in qualità di amministratore di sostegno della donna. Il pm Luigi Mastroniani ha iscritto nel registro degli indagati, il nome di un 49enne di Taviano con l’accusa di omicidio colposo.
Il magistrato ha conferito l’incarico al medico legale Alberto Tortorella che ha eseguito l’autopsia. I risultati dell’esame si conosceranno entro i prossimi 60 giorni. Il medico legale dovrà anzitutto stabilire con esattezza le cause del decesso. E verificare se abbiano inciso le eventuali condotte negligenti del figlio a cui erano affidate le cure. Inoltre, bisognerà stabilire, attraverso appositi accertamenti tossicologici, se l’eventualità presenza di sostanze farmacologicamente attive abbiano potuto contribuire al decesso.
La figlia che ha sporto denuncia ed il fratello sono assistiti dall’avvocato Davide Spiri. L’indagato è difeso dall’avvocato Biagio Palamà che ha nominato come medico legale il dott. Giuseppe Guida
L’anziana signora è morta il 6 marzo scorso. Come detto, le indagni sono scattate dopo la denuncia della figlia, secondo la quale la madre non sarebbe adeguatamente accudita e curata. Fu depositato un primo esposto a febbraio presso i carabinieri del paese del torinese (quando la signora era ancora in vita) con l’accusa di “abbandono di persona incapace“. In seguito, dopo la morte della 79enne fu presentata un’integrazione di querela. La figlia, infatti, non aveva ricevuto notizie sullo stato di salute della madre, per diversi giorni ed aveva anche chiesto l’intervento dei carabinieri di Taviano.
E nella prima denuncia sottolinea: “Ritengo che l’operato di mio fratello non sia finalizzato alla protezione, al sostegno e alla cura di mamma sempre più spesso abbandonata a se stessa e negata della possibilità di sentire i propri figli. Se dovesse succedere qualcosa a mia madre, lo riterrò l’unico responsabile».
Fopo la morte dell’anziana fu presentata un’integrazione di querela, attraverso la quale viene accusato il fratello di averle somministrato una quantità di medicinali superiore a quanto prescritto dai medici.