Avrebbe sparato con tre colpi di pistola ad un giovane operaio, scambiandolo per un'altra persona. Valentino Spalluto, 21enne di Surbo, fu ammazzato il pomeriggio del 2 agosto 2012 mentre lavorava all'allestimento del palco per il concerto di Laura Pausini.
I giudici della Corte d'Assise di Appello (Presidente Vincenzo Scardia) hanno riformato la sentenza nei confronti di Salvatore Andrea Polimeno, condannandolo alla pena di 26 anni. Nella scorsa udienza, invece, il vice procuratore generale aveva invocato 30 anni di reclusione. Il 28enne leccese rispondeva dell'accusa di omicidio volontario.
I giudici hanno anche confermato nei confronti di Polimeno, il pagamento della provvisionale di 50.000 euro in favore di ciascuna parte civile, ovvero la madre e la sorella di Valentino Spalluto. Non solo, anche il risarcimento dei danni da quantificare in separata sede; la misura di sicurezza della libertà vigilata per tre anni e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Le parti civili sono assistite dagli avvocati Francesca Conte e Giada Paladini. Salvatore Andrea Polimeno è, invece, difeso dall'avvocato Luigia Cretì.
Ricordiamo che il 7 giugno 2016, la Corte di Assise (Presidente Roberto Tanisi, a latere Francesca Mariano e giudici popolari) ha condannato l'imputato alla pena di 30 anni. I giudici hanno disposto la trasmissione degli atti al pm, potendosi ravvisare ipotesi di reato di "falsa testimonianza" per la condotta di sette persone, comparse in qualità di testimoni durante il processo. Invece, il pubblico ministero Carmen Ruggiero ha invocato per Polimeno la pena del carcere a vita, poiché "ha scelto di uccidere con coscienza e volontà". Il sostituto procuratore ha sottolineato, anzitutto, l'importanza della testimonianza di Manuela Murra, la madre della cognata di Salvatore Polimeno. Infine, è risultata fondamentale nella ricostruzione degli eventi fornita dal pm, il racconto di alcuni giovani testimoni, anche se alcuni di essi hanno poi ritrattato durante l'istruttoria dibattimentale. Invece, secondo la dr.ssa Ruggiero, mentì la figlia della Murra e cognata di Polimeno, in corso d'incidente probatorio.
Ricordiamo infine, che in un'altra udienza, collegato in videoconferenza da una località segreta, il neo collaboratore di giustizia Gioele Greco ha confermato le dichiarazioni rese un anno fa, innanzi al sostituto procuratore antimafia Guglielmo Cataldi. Anzitutto, che Salvatore Andrea Polimeno, gli raccontò di essere stato schiaffeggiato da Alessandro Leo per una partita di droga e di volerlo ammazzare.