Patteggia la pena di 2 anni e 6 mesi l'operaio di Novoli che, circa un anno fa, sparò un colpo di pistola all'interno di un mobilificio. Antonio Rizzo, 48enne del posto, rispondeva delle accuse di tentate lesioni, detenzione e porto illegale di arma da fuoco e clandestina, ricettazione. Il gup Simona Panzera ha, dunque, accolto la richiesta dell'avvocato Antonio Degli Atti. Il legale aveva in precedenza "concordato" la pena con il pubblico ministero Maria Rosaria Micucci.
L'episodio si è consumato, nel pomeriggio del 12 febbraio 2016, presso un mobilificio di Novoli, sito in Via Madonna del Pane. In base a quanto emerso dalle indagini, Rizzo in seguito a un litigio con il titolare dell’esercizio commerciale, ha sparato un colpo di pistola che ha colpito una vetrina. Alla base del gesto sembrerebbe ci fosse la restituzione di un debito, della somma di 150 euro, che Rizzo avrebbe preteso.
Da una prima ricostruzione, i fatti si sarebbero svolti in questa maniera: l’operaio, intorno alle ore 18.00, sarebbe entrato nel mobilificio e avrebbe iniziato a discutere animatamente con il proprietario del negozio. Sembrerebbe che i toni della discussione fossero talmente accesi che il padre del titolare, resosi conto di non riuscire a calmare l'operaio, abbia chiamato i Carabinieri. Antonio Rizzo si sarebbe allontanato dal posto. Solo per un brevissimo periodo, però. Pochi minuti dopo, infatti, l’uomo sarebbe ritornato nel negozio e ha sparato un colpo di pistola all’indirizzo della vetrina mandandola in frantumi. All’interno del mobilificio erano presenti la moglie e la figlia del titolare che fortunatamente non hanno riportato alcuna ferita.
Rizzo, poi, ha tentato la fuga nelle vie limitrofe, ma è stato immediatamente preso dai militari dell’Arma, che a seguito della segnalazione erano giunti sul luogo.