Finiscono sotto processo i tre fratelli De Lorenzis, già coinvolti nell’operazione investigativa relativa agli affari con le slot machines che portò alla confisca dei beni. Il gup Sergio Tosi, al termine dell’udienza preliminare, ha rinviato a giudizio: Pietro Antonio De Lorenzis (55 anni), Saverio (45 anni) e Pasquale Gennaro (48 anni) e Fabio Forti, 52enne, tutti di Racale.
Rispondono dell’ipotesi di reato di trasferimento fraudolento di valori. Dovranno presentarsi il 2 febbraio del 2021, dinanzi ai giudici della seconda sezione collegiale per l’inizio del processo e potranno dimostrare l’estraneità alle accuse nel corso del dibattimento.
Il collegio difensivo è composto dagli avvocati: Francesco Fasano, Luigi Covella, Ladislao Massari, Gabriella Mastrolia, Francesco Paolo Sisto. La difesa sostiene che i De Lorenzis siano totalmente estranei alla società e che non vi sia parvenza della loro responsabilità.
Secondo il pm Carmen Ruggiero, invece, i quattro imputati avrebbero costituito la società fittizia Oxo Games per “eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali“. In che modo? Attribuendo fittiziamente la proprietà della società a Forti. Prima intestandogli una quota del 99% e poi l’intero capitale, mediante svariate cessioni di quote.
Ciò sarebbe avvenuto tra luglio del 2015 ed agosto del 2017 e la società, ritiene la Procura, sarebbe stata di fatto gestita dai tre fratelli De Lorenzis.
La confisca
Ricordiamo che, nel mese di ottobre scorso, è stata eseguita l’operazione antimafia “Hydra” dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Lecce, coordinati dalla locale D.D.A. (la Direzione Distrettuale Antimafia). Il provvedimento ha rappresentato l’epilogo di un lungo iter giudiziario, iniziato con un provvedimento di sequestro poi impugnato dai difensori con la conseguente temporanea restituzione dei beni. I finanzieri hanno agito in esecuzione di un provvedimento preventivo di confisca di un ingente patrimonio del valore di oltre 3,5 milioni di euro riconducibile ai tre fratelli Pietro Antonio, Saverio e Pasquale Gennaro De Lorenzis.
Le indagini avrebbero dimostrato che la titolarità della Oxo Games, società a responsabilità limitata di Melissano, leader nel settore dei giochi elettronici e delle scommesse on line, era riconducibile alla famiglia De Lorenzis. I veri proprietari, stando alla ricostruzione della Gdf, al solo fine di “schermare” i proventi derivanti dal business del gioco d’azzardo, avevano appositamente costituito una nuova impresa che era solo formalmente intestata ai dipendenti di un’altra azienda “di famiglia”, già colpita da una misura interdittiva antimafia della Prefettura di Lecce.
Il collegio difensivo ha già proposto Appello contro la misura di prevenzione ed il provvedimento di confisca a firma dei giudici delle seconda sezione collegiale (Presidente Fabrizio Malagnino).