Presunti abusi edilizi per realizzare un noto agriturismo: quattro persone a processo


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Quattro persone finiscono sotto processo per i presunti abusi edilizi relativi al noto agriturismo “Il Poeta Contadino” sulla Lecce-San Cataldo, inattivo da alcuni anni.

Il gup Alcide Maritati, al termine dell’udienza preliminare, ha rinviato a giudizio: Luigi Maniglio, 66 anni leccese, dirigente del settore urbanistica del comune di Lecce; Stefano Quarta, 36 anni di Lecce, in qualità di legale rappresentante della STEVAL s.r.l., società proprietaria del terreno agricolo; Antonio Guido, 61 anni di San Pietro in Lama e Vincenzo Gigli, 68 anni di Lecce, in qualità di tecnici progettisti che si sono succeduti negli anni. Dovranno presentarsi il 10 luglio prossimo dinanzi al giudice monocratico della seconda sezione Pasquale Sansonetti per l’inizio del processo.

Gli imputati rispondono, a vario titolo ed in diversa misura, dei reati di falso ideologico e abusivismo edilizio. Sono difesi dagli avvocati Antonio Savoia ed Andrea Sambati.

Il giudice ha, invece, disposto il non luogo a procedere “per intervenuta prescrizione” nei confronti di: Valentina De Luca, 35enne, sempre nelle vesti di legale rappresentante della società e Antonio D’Andrea, 52enne di Lecce, tecnico progettista. Sono assistiti rispettivamente dai legali Roberto Rella e Giuseppe Corleto.

Secondo la Procura leccese, il “Poeta Contadino” era da ritenere un’azienda agrituristica solo sulla carta. Anzitutto, secondo il pm Paola Guglielmi, tutti gli indagati, in concorso tra loro, avrebbero realizzato un complesso di opere che avrebbe comportato una trasformazione urbanistica ed edilizia in contrasto con il P.R.G.

Nello specifico su un terreno di 20.000 metri quadri (ampliato nel 2010 di ulteriori 34.000 mq) sarebbero stati costruiti manufatti destinati a servizio di azienda agrituristica, in contrasto con le vigenti norme in materia e in assenza di titoli autorizzativi.

In particolare, un edificio comprensivo di sala ristorante, vano cucina e 4 camere; un’abitazione; una piscina; un deposito e altre due opere (zona relax e spogliatoio). Il pm Guglielmi ritiene, però, che tutti i permessi di costruire rilasciati dal Comune di Lecce, attraverso l’architetto firmatario Luigi Maniglio, siano illegittimi per difetto di qualifica definitiva di Imprenditore Agricolo Professionale della De Luca.

Non solo, anche per l’intestazione del permesso di costruire, alla stessa De Luca, priva della qualifica di legale rappresentante (poiché dimessasi nel giugno del 2008). Secondo la Procura, anche altri permessi sono da ritenere falsi, poiché rilasciati a Quarta anch’egli privo del “grado” di Imprenditore Agricolo Professionale, e in presenza di pareri contrari dell’Ufficio Provinciale dell’Agricoltura e in violazione di alcune prescrizioni della Sovrintendenza.