Abusi edilizi con la compiacenza di funzionari comunali? Cinque persone sotto processo


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Abusi edilizi grazie alla compiacenza di funzionari comunali, nel Capo di Leuca? Cinque persone finiscono sotto processo con le accuse, a vario titolo ed in diversa misura, di abuso d’ufficio, falso ideologico e abusivismo edilizio.

Gli imputati dovranno presentarsi il 5 marzo, innanzi ai giudici della seconda sezione collegiale, per l’inizio del processo. Nello specifico, il gup Edorardo D’Ambrosio ha rinviato a giudizio: Leopoldo Coluccia, 78 anni, in qualità di proprietario dell’immobile; Rosario Sticchi, 48enne, esecutore dei lavori; Giuseppe Cazzato, 50 anni, nelle vesti di tecnico progettista; Vito Ferramosca, 53enne, quale Responsabile Assetto del Territorio del Comune (tutti di Tricase); Antonio Panzera, 59enne di Morciano di Leuca, in qualità di responsabile del procedimento.

Sono assistiti, tra gli altri, dagli avvocati Riccardo Giannuzzi, Luigi Covella, Luigi Corvaglia, Alessandro Distante e Nunzio Dell’Abate.

L’accusa

I fatti risalgono al periodo compreso tra settembre del 2014 e febbraio 2016. Secondo l’accusa gli imputati, in concorso tra loro, realizzavano opere urbanistiche in assenza dei titoli autorizzativi. In particolare vengono contestati lavori di recupero, ristrutturazione e sostituzione di un solaio e il consolidamento delle strutture verticali relative ad un “fabbricato adibito a deposito”, tra Tricase e Marina di Andrano. Il sito, però secondo la Procura, era collocato in una zona sottoposta a vincolo idrogeologico e paesaggistico e ricadente nell’area “Parco Naturale Otranto Santa Maria di Leuca”. Soprattutto, ritiene il pm, i permessi sarebbero stati rilasciati sulla base di una “falsa rappresentazione dello stato dei luoghi“. Infatti, veniva dichiarata la presenza di un fabbricato rurale da recuperare, che in realtà sarebbe consistito in “un cumulo di pietre”. Inoltre, sarebbe intervenuto nel febbraio del 2015, l’ordine di sospensione dei lavori, da parte dell’UTC di Tricase.

L’accusa più grave per gli imputati ( escluso Sticchi), consisterebbe, però sulla base di questi presupposti, nell’aver formato il ” falso permesso di costruire” e la “falsa autorizzazione dei lavori”, senza inoltre effettuare alcuna verifica sulla consistenza volumetrica dell’opera.