Avrebbe abusato della nipotina di appena otto anni ed il prozio paterno è stato condannato a 7 anni e 6 mesi di reclusione.
Il collegio della prima sezione penale, presieduto da Gabriele Perna (a latere Francesca Mariano e Sergio Tosi) ha emesso la sentenza, dopo che il pubblico ministero d'udienza Emilio Arnesano aveva invocato una pena di 8 anni per il 76enne di Nardò. L'imputato rispondeva dell'accusa di violenza sessuale aggravata e continuata.
Il collegio ha disposto un risarcimento di 50mila euro per il padre e la madre della vittima, che si erano costituiti parte civile con gli avvocati Massimo Zecca e Francesco Vergine. Non solo, anche l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il deposito delle motivazioni della sentenza è prevista entro il termine di 30 giorni. Il 76enne di Nardò è assistito dall'avvocato Giuseppe Bonsegna.
La vicenda risale all'estate del 2011. Gli abusi si sarebbero consumati presso la casa del prozio. Nel mese di giugno, l'uomo avrebbe "accarezzato" la nipotina nelle parti intime, cogliendola di sorpresa. Due mesi dopo, invece, avrebbe ripetuto le toccatine e l'avrebbe avvicinata a sé, stringendola forte. Pochi giorni dopo, la piccola trovò il coraggio di parlare delle violenze subite per mano del prozio, prima con un'amica e poi con la madre. Quest'ultima si sarebbe rivolta ai carabinieri per denunciare l'uomo.
La ragazzina, nel corso delle indagini, venne anche sentita sotto la forma dell'ascolto protetto dell'incidente probatorio e confermò gli abusi.