Abusi sulla figliastra minorenne, commerciante di Salice Salentino condannato a 7 anni


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Accusato di avere abusato per anni della figliastra minorenne, un commerciante 46enne di Salice Salentino è stato condannato a 7 anni di reclusione. La prima sezione collegiale del Tribunale di Lecce, presidente Gabriele Perna, ha emesso la sentenza pochi minuti fa, nel processo celebratosi con rito abbreviato. L'imputato rispondeva dell'accusa di violenza sessuale continuata nei confronti di minore. Il giudice ha anche disposto una provvisionale di 70mila euro in favore sia della moglie che della figliastra e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici.
 
Il Sostituto Procuratore Carmen Ruggiero ha invocato per l'imputato una condanna a 9 anni di reclusione. Il 46enne di Salice Salentino è difeso dall'avvocato Paolo Spalluto, mentre la vittima, costituitasi parte civile, da Claudio De Candia. La ragazza all'epoca dei fatti aveva soltanto 14 anni. Secondo l'accusa, l’uomo avrebbe violentato per 5 anni la figlia della moglie (da lei concepita con un'altra persona) a partire dall'agosto del 2004 e fino all'aprile del 2009, all'interno della casa coniugale. Inizialmente, l'imputato si sarebbe "limitato" a palpeggiamenti al seno ed alle parti intime. Successivamente, si sarebbe giunti  addirittura a rapporti sessuali completi. Non solo, era anche accusato di avere abusato anche della moglie e di averla in varie occasioni picchiata. Infatti, la figlia assieme alla madre, presentarono una denuncia presso i Carabinieri di Salice Salentino e il 46enne fu arrestato a fine luglio di quattro anni fa. Le accuse mosse dalle due donne furono inizialmente confermate nel corso di un incidente probatorio. Durante l'istruttoria dibattimentale, sia la madre che la figlia testimoniarono in aula.
 

Il processo ha avuto inizio il 5 marzo e ha assunto un percorso piuttosto tortuoso, passando anche attraverso il giudizio della Corte Costituzionale, che provvide ad una modifica del capo d'imputazione. Invece, il collegio della prima sezione collegiale nell'udienza odierna, voleva che il processo si celebrasse nei confronti dello stesso imputato, anche in merito alle accuse  di violenza sessuale e maltrattamenti verso la moglie. A quel punto,  si è verificato un colpo di scena, poiché l'avvocato Paolo Spalluto ha ricusato il collegio, sostenendo che i giudici di oggi, i quali hanno condannato il suo assistito per violenza sessuale nei confronti della figliastra, non potessero giudicarlo per lo stesso reato presumibilmente commesso verso la moglie. Il legale ha sostenuto che ne avrebbe risentito l'imparzialità del giudizio se ciò fosse avvenuto. Dunque, adesso sarà la Corte d"Appello a decidere sulla questione ed il 15 giugno prossimo il processo riprenderà, ma non si ancora se con la stessa composizione collegiale.