Una torbida vicenda di presunte menzogne su di una modica partita di droga, per la quale sono coinvolti anche tre carabinieri. Oggi, il pubblico ministero Maria Rosaria Micucci (l'inchiesta è condotta dal procuratore aggiunto Antonio De Donno) ha invocato la condanna per due uomini di Sannicola, nel processo in abbreviato innanzi al gip Simona Panzera. Il pm ha chiesto 2 anni e 6 mesi per G. S. 48 anni e 6 mesi per A.D. Il giudice deciderà sulle richieste il 29 febbraio prossimo, quando emetterà la sentenza. Sempre quel giorno, si pronuncerà sulla richiesta di rinvio a giudizio per tre carabinieri, imputati nel procedimento, difesi dagli avvocati Giuseppe Romano e Luigi Suez.
G.S. e A.D. difesi rispettivamente dagli avvocati Angelo Ninni e Rocco Vincenti avrebbero, secondo l'accusa, dichiarato il falso di fronte al pubblico ministero in fase d'indagini, in merito al ritrovamento di un piccolo quantitativo di hascish in una piazzetta del paese, nei pressi della statua di Padre Pio, che era sta persa da il loro concittadino. Il solo G.S., invece, si sarebbe macchiato dei reati di calunnia e falsa testimonianza, nel corso del processo in cui deponeva come testimone.
Durante l'udienza tenutasi presso il tribunale di Gallipoli, avrebbe anzitutto negato il vero; cioè di aver visto transitare, vicino la villa comunale di Sannicola. nel novembre 2008 una macchina con a bordo tre suoi concittadini. Invece, affermava il falso, quando diceva di aver visto tre carabinieri perquisire la piazzetta senza però che i militari provvedessero al sequestro di 28 grammi di hascisc e 1 di cocaina. Questa testimonianza portava ad accusare i carabinieri di falso ideologico, sia nel verbale di sequestro che in quello di arresto delle tre persone sopraccitate.