Avrebbe accusato ingiustamente il suo ex fidanzato di abusi sessuali sulla figlia minorenne della nuova compagna e finisce sotto processo un'avvocatessa salentina. Il Gup Stefano Sernia ha rinviato a giudizio la 57enne Addolorata Perfetto originaria di Giuggianello. L'imputata dovrà presentarsi il 6 dicembre per l'inizio del processo, innanzi al giudice monocratico Annalisa De Benedictis, con l'accusa di calunnia pluriaggravata.
L'ex compagno, la nuova compagna e la figlia, assistiti dall'avvocato Giuseppe Corleto, si sono costituiti parte civile. Invece, l'avvocato Perfetto è assistita dai legali Nicoletta Piergentili Piromallo del Foro di Roma e Gianmichele Pavone del Foro di Brindisi.
L'inchiesta prese il via da un esposto anonimo inviato alla Procura del Tribunale dei Minori in cui l’uomo veniva incolpato reato di molestie sessuali continuate su una minorenne. L'aspetto più grave è che si sarebbe trattato della figlia della convivente. La persona accusata di questi orribili misfatti veniva così formalmente indagata.
Successivamente, per appurare la verità, il pubblico ministero Mininni della Procura ordinaria, coadiuvata dai Carabinieri del NORM di Casarano, procedeva all'acquisizione di "sommarie informazioni" della minore e di un'altra ragazzina. Infatti, l'autrice della lettera anonima raccontava di essere al corrente delle confidenze che la giovane avrebbe fatto ad un'amica. Dall'ascolto delle due minorenni non sarebbe emersa nessuna "traccia" o riscontro di una stabile "relazione amorosa"; neppure di presunti abusi sessuali per mano del compagno della madre di una di esse.
Eppure, nell'esposto venivano raccontati i "particolari" che la ragazzina avrebbe confidato all'amica: "che è innamorata del compagno della madre, che è il suo principe azzurro e che anche lui ricambia il suo affetto, che con il suo principe fanno l'amore e lei diventa la sua principessa".
A questo punto gli inquirenti decidono di ascoltare il presunto "orco". L'uomo nega ogni addebito e non solo: nel momento in cui gli viene esibita una parte della lettera anonima, ha riconosciuto subito la grafia. Si sarebbe trattata della scrittura di Addolorata Perfetto, la sua ex compagna. La successiva perizia calligrafica, affidata al consulente tecnico della Procura, avrebbe accertato come l'autrice dell'esposto fosse, in effetti, l'avvocato Perfetto.
Il pubblico ministero, all'esito delle indagini, chiese l'applicazione della misura cautelare in carcere per Addolorata Perfetto. L'istanza venne però rigettata dal gip Michele Toriello, ritenendo che comunque non vi fosse il pericolo di fuga, d'inquinamento probatorio o di reiterazione del reato.
Ricordiamo che Addolorata Perfetto è già nota alle cronache giudiziarie per una presunta maxi truffa all'INPS. L'avvocatessa fu coinvolta, assieme ad altre persone, in un'inchiesta nella quale, secondo l'accusa, alcune anziane signore dovevano simulare patologie inesistenti di fronte ai medici specialisti della ASL in modo da ottenere, inducendoli all’errore, falsi certificati. Questi dovevano poi essere esibiti in presenza del consulente tecnico, nominato dal giudice del lavoro. La Perfetto fu condannata in primo grado 7 anni e 5 mesi. In Appello si verificò però un colpo di scena, poiché sia lei che tutti gli altri imputati furono assolti.