Affaire Antiracket, il 13 giugno si decide sul Riesame della difesa e sull’Appello della Procura per Monosi


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È stata fissata la data cruciale, in cui si discuterà la posizione di Attilio Monosi, indagato nell’affaire Antiracket sulla presunta truffa per ottenere contributi ed agevolazioni attraverso fondi pubblici.

Infatti, il 13 giugno, dunque soltanto due giorni dopo la votazione per eleggere il nuovo Consiglio Comunale, innalzi ai giudici del Riesame, prenderanno la parola sia la difesa che la Procura. Infatti, si discuterà anzitutto il ricorso presentato dall’avvocato Riccardo Giannuzzi per il 45enne di Lecce, assessore al bilancio dimissionario di Palazzo Carafa. Lo stesso giorno, innanzi agli stessi giudici, si terrà anche la requisitoria dei pubblici ministeri. La Procura ha infatti proposto Appello avverso l’ordinanza del gip Gallo che dispone la misura interdittiva per 1 anno, contestando l’accusa di peculato. I pm chiedono, infatti, nei confronti di Monosi l’applicazione degli arresti domiciliari (inizialmente era stata chiesta al gip la misura carceraria ).

Ricordiamo che La Procura leccese ha “impugnato” l’ordinanza del gip e proposto Appello innanzi al Riesame anche per altri cinque indagati. I pm “contestano” anche alcuni punti dell’ordinanza del gip Giovanni Gallo, in merito al capo d’imputazione di truffa per Maria Antonietta Gualtieri, Presidente dell’associazione antiracket Salento, considerata il deus ex machina della presunta truffa.  Contestazioni di altre ipotesi di reato per Giuseppe Naccarelli, 48 anni di Veglie. Infine, è stata chiesta la misura reale per gli indagati: Fabrizio Natale, 41 anni di Lecce e Cristian Colella, 39enne di Brindisi.

Nella giornata di oggi, invece, innanzi al Tribunale del Riesame (Presidente Maria Pia Verderosa, relatore Antonio a Gatto, a latere Anna Paola Capano) si è discussa l’istanza di scarcerazione per il 62 anni leccese, Pasquale Gorgoni funzionario dell’Ufficio patrimonio di Palazzo Carafa. I suoi difensori, gli avvocati Amilcare Tana e Gianfranco Caiaffa chiedono l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare per ” insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza”. L’indagato risponde dei reati di peculato, truffa aggravata, corruzione e falso.

Ricordiamo anche che la Procura ha proposto Appello avverso l’ordinanza del gip Gallo, che si discuterà nei prossimi giorni. I pubblici ministeri Roberta Licci e Massimiliano Carducci contestano a Gorgoni anche un altro episodio  di “corruzione per altri contrari al dovere di ufficio”. Avrebbe promesso alla Gualtieri l’accreditamento dell’associazione antiracket Salento come ente di formazione, in cambio della “prospettazione” di un inserimento in almeno cinque iniziative economiche promosse dalla stessa.

Sempre nella giornata odierna, si è discusso il ricorso presentato per Serena Politi, 39enne di Carmiano, segretaria della Gualtieri. Il suo difensore, l’avvocato Giuseppe Milli, ha chiesto l’annullamento dell’ordinanza per insussistenza delle esigenze  cautelari, poiché la Politi è fuori dall’associazione da circa un anno e non ci sarebbe il rischio di una reiterazione del reato.

Anche per la Politi, la Procura ha, invece, proposto Appello chiedendo la “sostituzione” della misura dei domiciliari con quella del carcere.

La decisione dei giudici è prevista per le prossime ore.