Agente cerca di sedare una rissa tra due detenuti, ma viene aggredito. È il secondo caso in poche ore


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È stata una giornata non propriamente tranquilla quella che hanno vissuto nel pomeriggio di ieri gli agenti di Polizia Penitenziaria che svolgono il proprio servizio presso il carcere di “Borgo San Nicola” a Lecce.

Prima un incendio, appiccato da un detenuto magrebino che ha costretto quattro agenti al ricovero in ospedale a causa di un’intossicazione e poi, qualche ora dopo, una vera e propria aggressione.

I fatti

Nel tardo pomeriggio, infatti, presso il reparto di osservazione psichiatrica un detenuto italiano 35enne ha aggredito un altro recluso. A quel punto, allo scopo di sedare la rissa, è intervenuto un agente che è stato assalito dal 35enne che gli ha messo le mani al collo.

La denuncia di Osapp

“Questa mattanza, nell’indifferenza totale di una dirigenza regionale miope sorda e accomodante, non è più accettabile” fa sapere l’Osapp con una nota stampa.

“Si aspetta che scappi il ‘morto’ per prendere provvedimenti? In quel reparto il personale di polizia non dovrebbe avere alcun contatto diretto con i malati reclusi come da protocollo regionale, ma di fatto l’intero sistema sembra essere scaricato sulle spalle della Polizia Penitenziaria.

Chiediamo ancora una volta maggiore sicurezza per i poliziotti e ci si auspica che alla luce del terzo episodio critico avvenuto in giro di 36 ore si mobiliti l’amministrazione centrale romana e che i Dirigenti Generali e il Capo del Dap dispongano un’ispezione e rimuovano  l’attuale Dirigenza regionale iniziando dal Provveditore Carmelo Cantone  in quanto la sua gestione è risultata fallimentare.

Ci preme – conclude il comunicato – elogiare il personale tutto di Polizia Penitenziaria in ogni ordine e grado sia della casa circondariale che del Nucleo interprovinciale traduzioni Lecce, per la grande professionalità e dedizione  e auspichiamo che sia giunta l’ora di cambiare passo nella gestione dei penitenziari pugliesi”.