Pronto Soccorso del “Vito Fazzi”, caos con scazzottata. 9 giorni di prognosi per un vigilante


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È stato un weekend di fuoco quello del Pronto Soccorso del “Vito Fazzi” di Lecce, con accessi che si succedono a raffica dal territorio. Impossibile soddisfare tutti in tempi brevi, le attese diventano lunghe, snervanti. Il caldo e la tensione, poi, giocano la loro parte, mentre la maleducazione non smette mai di essere protagonista.

Così può capitare che alla richiesta di un vigilante, impegnato a far da filtro tra la sala d’attesa e il reparto, di fare entrare con il paziente da visitare solo e soltanto un parente o familiare, la risposta sia stata di inaudita violenza.

L’agente è stato colpito con un pugno tra l’orecchio e la gola e ne avrà per nove giorni, come si legge dal referto. Ci sono voluti diversi minuti affinché ritornasse la necessaria serenità per poter continuare a lavorare in un ambiente che già di suo fa dello stress un elemento fondante.

Purtroppo la chiusura temporanea del posto fisso di Polizia non ha facilitato il rasserenarsi degli animi è stata necessaria tutta la professionalità dei vigilantes per riportare la calma.

Non è la prima volta

Un episodio simile è avvenuto lo scorso 12 aprile, quando, sempre presso il Pronto Soccorso dell’ospedale leccese è stata aggredita un’altra guardia giurata – a opera del parente di una donna – con calci e pugni. L’aggressore, poi, ha riservato lo stesso trattamento al personale sanitario accorso in aiuto.