Abusivismo edilizio per realizzare un noto agriturismo? Tre condanne al termine del processo


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Arrivano tre condanne per i presunti abusi edilizi relativi al noto agriturismo “Il Poeta Contadino” sulla Lecce-San Cataldo, inattivo da alcuni anni. Il giudice Bianca Todaro, al termine del processo, ha inflitto la pena di 1 anno di arresto e l’ammenda di 30mila euro ciascuno nei confronti di Luigi Maniglio, 68 anni leccese, dirigente del settore urbanistica del comune di Lecce; Stefano Quarta, 38 anni di Lecce, in qualità di legale rappresentante della società proprietaria del terreno agricolo; Antonio Guido, 63 anni di San Pietro in Lama, tecnico progettista.

Il giudice ha comunque disposto per tutti la sospensione della pena e la non menzione della condanna. Il Tribunale ha, inoltre, ordinato il ripristino dello stato dei luoghi e la demolizione dell’opera abusiva.

Il giudice ha, invece, assolto i tre imputati per il reato di falso ideologico “perché il fatto non sussiste”, assieme a Vincenzo Gigli, 70 anni di Lecce, in qualità di tecnico progettista. Quest’ultimo è stato assolto con la stessa formula, anche per il reato di abusi edilizi. È difeso dall’avvocato Giuseppe Corleto.

Gli altri imputati sono difesi dagli avvocati Andrea Sambati, Raffaele Fatano, Stefania Marcaldi.

Nel corso dell’udienza preliminare, invece, il gup Alcide Maritati ha disposto il non luogo a procedere “per intervenuta prescrizione” nei confronti di Valentina De Luca, 35enne, sempre nelle vesti di legale rappresentante della società e Antonio D’Andrea, 52enne di Lecce, tecnico progettista. Sono assistiti rispettivamente dai legali Roberto Rella e Giuseppe Corleto.

Le accuse

Secondo la Procura leccese, il “Poeta Contadino” era da ritenere un’azienda agrituristica solo sulla carta. Anzitutto, secondo il pm Paola Guglielmi, tutti gli indagati, in concorso tra loro, avrebbero realizzato un complesso di opere che avrebbe comportato una trasformazione urbanistica ed edilizia in contrasto con il P.R.G.

Nello specifico su un terreno di 20.000 metri quadri (ampliato nel 2010 di ulteriori 34.000 mq) sarebbero stati costruiti manufatti destinati a servizio di azienda agrituristica, in contrasto con le vigenti norme in materia e in assenza di titoli autorizzativi.

In particolare, un edificio comprensivo di sala ristorante, vano cucina e 4 camere; un’abitazione; una piscina; un deposito e altre due opere (zona relax e spogliatoio). Il pm Guglielmi ritiene, però, che tutti i permessi di costruire rilasciati dal Comune di Lecce, attraverso l’architetto firmatario Luigi Maniglio, siano illegittimi per difetto di qualifica definitiva di Imprenditore Agricolo Professionale della De Luca.

Non solo, anche per l’intestazione del permesso di costruire, alla stessa De Luca, priva della qualifica di legale rappresentante (poiché dimessasi nel giugno del 2008). Secondo la Procura, anche altri permessi sono da ritenere falsi, poiché rilasciati a Quarta anch’egli privo del “grado” di Imprenditore Agricolo Professionale, e in presenza di pareri contrari dell’Ufficio Provinciale dell’Agricoltura e in violazione di alcune prescrizioni della Sovrintendenza.