Arriva la condanna per un promotore finanziario, accusato di un ammanco di quasi un milione e mezzo di euro sui conti bancari di un ex primario dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce.
Al termine del rito abbreviato (prevede una riduzione di un terzo della pena), il gup Cinzia Vergine ha inflitto la pena di 4 anni e 4 mesi e 1.600 euro di multa, nei confronti di Gustavo Palumbo, 58 anni, di Casarano. In precedenza, il pubblico ministero Francesca Miglietta ha invocato la condanna a 5 anni di reclusione.
Il giudice ha disposto anche l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni e dall’attività di agente promotore finanziario per la durata della pena.
L’imputato rispondeva dell’accusa di truffa aggravata e continuata e circonvenzione di incapace. È assistito dall’avvocato difensore Benedetto Scippa che, una volta deposite le motivazioni della sentenza, proporrà ricorso in Appello.
La moglie e la figlia del medico (deceduto tre anni fa), assistite dall’avvocato Vittorio Vernaleone, non si sono costituite parte civile. Si sono, difatti, già rivolte al tribunale civile per le richieste di risarcimento del danno.
I fatti
I fatti si sarebbero verificati fra il 2008 ed il 2014. I movimenti di denaro sospetti sono stati ricostruiti dagli uomini della Guardia di Finanza, attraverso una quarantina di assegni circolari che dovevano essere versati dal consulente, attraverso una serie di deleghe in bianco, su un fondo intestato al medico. Secondo quanto denunciato ciò non avvenne.
La figlia avrebbe, infatti, scoperto che l’ultimo assegno dell’importo di 30mila euro non era stato versato al padre. Dal successivo estratto conto, sarebbe emersa la stessa cosa. Quote d’investimento dai 15 ai 50mila euro (per un importo complessivo di 1 milione e 467mila euro) sarebbero finiti su un fondo intestato al consulente, per mezzo di un raggiro operato con “raffinati” strumenti finanziari.
Non solo, poiché l’imputato avrebbe approfitto dell’enorme fiducia della famiglia truffata (in virtù di un rapporto di amicizia ultradecennale) e della condizione di infermità della moglie del medico.