Può lasciare il carcere il giovane gallipolino finito in manette dopo avere appiccato il fuoco ad un'abitazione. Il gip Carlo Cazzella ha comunque convalidato l'arresto di Angelo Aprile, avvenuto domenica scorsa, con l’accusa di incendio doloso. Il giudice ha, dunque, disposto l'immediata scarcerazione del ragazzo, con l'obbligo di dimora a Tuglie, presso un parente. Il giovane ha ottenuto anche l'autorizzazione a svolgere la propria attività lavorativa.
Il 25enne gallipolino, Angelo Aprile, difeso dall'avvocato Daniele Cataldi , nell'udienza di convalida ha ammesso di avere incendiato la casa e si è mostrato pentito per l'insano gesto. Ha poi confermato che l'appartamento non era di sua proprietà, ma era comunque nella propria disponibilità.
Il giovane è stato rintracciato sul litorale nord di Gallipoli, a bordo della sua Fiat Punto, dai comandanti della compagnia locale e della stazione gallipolina. Ritenuto, dunque, responsabile del rogo appiccato in via Catania. Si tratterebbe, secondo le prime indiscrezioni, della casa in affitto che Angelo Aprile aveva ottenuto dalla propria madre, una donna del posto, qualche mese fa. All’origine del gesto doloso, si ipotizzano dei vecchi dissidi con la donna, di natura familiare.
Stando infatti alla ricostruzione effettuata dai militari dell’Arma – anche grazie alle videocamere dell’Area di servizio Esso di Via Lecce – il 25enne si è recato nel primo pomeriggio di domenica, in quel distributore della zona. Ha riempito una bottiglia di benzina e si è precipitato in casa. Dopo aver imbevuto uno straccio, ha appiccato il fuoco con un accendino. Il rogo è scoppiato in poco tempo viste le piccole dimensioni dell’appartamento. Poi è fuggito a bordo della sua autovettura, lasciando l’abitazione avvolta dalle fiamme ed urtando, nella fuga, contro le altre auto parcheggiate sulla via. Le fiamme hanno persino avvolto una bombola di Gpl, fortunatamente non esplosa, rischiando di provocare conseguenze ben più gravi.
Grazie ad alcune testimonianze che hanno permesso agli investigatori di attribuire nell’immediatezza la responsabilità del folle gesto al giovane incensurato, alla collaborazione della madre del ragazzo che via sms non ha mai perso il contatto con lo stesso e ai sistemi di videosorveglianza, è stato rintracciato in località Lido Conchiglie e accompagnato in caserma.
Al termine delle formalità di rito e sentito il pm di turno della Procura, dott. Giovanni Gagliotta, il giovane era stato accompagnato nella notte presso il carcere di Borgo San Nicola.