Scattano le manette per un 32enne leccese che sotto effetto di alcol e droga avrebbe maltrattato ripetutamente i genitori.
L’uomo, con precedenti penali, è stato arrestato nel tardo pomeriggio del 6 giugno dai poliziotti della Sezione Volanti della Questura di Lecce e accompagnato nel carcere di Borgo San Nicola.
Risponde delle accuse di estorsione, tentata e consumata, maltrattamenti in famiglia.
Nelle scorse ore, il gip Angelo Zizzari ha convalidato l’arresto del 32enne e confermato il carcere, come richiesto dal pm Maria Consolata Moschettini, per la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e per il rischio di reiterazione del reato.
Nel corso dell’udienza, assistito dall’avvocato Alessandro Stomeo, l’indagato ha risposto alle domande del giudice e ha sostanzialmente negato gli addebiti. Ha ammesso di avere usato espressioni minacciose, ma ha negato qualsiasi comportamento violento. Non solo, poiché ha sostenuto di aver avanzato richieste di soldi nei confronti dei genitori, per piccole somme, con l’intenzione di riavere del denaro che gli apparteneva. Tale versione dei fatti è stata ritenuta inattendibile dal giudice.
In base a quanto ricostruito dagli inquirenti, il 32enne leccese, sotto effetto di alcol e droga, avrebbe costretto i genitori, con una serie di minacce di morte, a consegnargli quotidianamente somme di denaro variabili, tra i 30 e i 50 euro, per l’acquisto di cocaina. Ed in una circostanza avrebbe schiaffeggiato il padre.
In particolare, il 6 giugno scorso, il 32enne avrebbe ingiuriato e minacciato di morte il padre, tanto che il genitore si allontanava dall’abitazione, per poi far ritorno solo all’arrivo della polizia.
Non solo, poiché il giovane avrebbe lanciato un apribottiglie di ferro all’indirizzo della madre che fortunatamente riusciva a schivare il colpo.
I poliziotti a seguito della segnalazione di una lite in famiglia, si recavano sul posto.
E veniva fatto intervenire il personale del 118, poiché una parente del 32enne accusava un malore. L’ira dell’uomo però non si placava, poiché continuava a dimenarsi e ad intimorire i famigliari.
Come detto, per il 32enne sono scattate le manette ed è stato tradotto in carcere.