Arrestato il killer di Frisenda. Margari si costituisce e parla di movente passionale


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Svolta importantissima riguardo le indagini dell'omicidio di Fabio Frisenda, il 33enne copertinese assassinato lo scorso venerdì 4 luglio. Pare ormai certo che il responsabile del terribile gesto sia quello su cui si stavano concentrando le indagini degli investigatori. Lucio Margari, infatti, 34enne suo compaesano, che aveva ricevuto già ieri un’ordinanza di custodia cautelare, ha confessato, costituendosi presso la Caserma dei Carabinieri.

Margari, che è considerato vicino agli ambienti della criminalità salentina, avrebbe indicando agli investigatori anche il luogo in cui aveva nascosto l’arma del delitto, una pistola clandestina calibro 9,19 di fabbricazione croata. L’aveva occultata nell’intercapedine di un muretto a secco, alle porte di Lecce. All’identificazione del presunto killer i militari sono arrivati grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza installate nei pressi del luogo del delitto, che hanno immortalato l’auto, un Audi A3 di proprietà di Margari, e attraverso una serie di testimonianze fornite da alcuni ragazzi.

L’uomo è stato tratto in arresto dai carabinieri della compagnia di Gallipoli e da quelli del Reparto Operativo di Lecce e, dopo essersi costituito, ha fornito una serie di testimonianze su cui ora si cercherà di fare luce. L’assassino, infatti, ha dichiarato di aver agito per motivi passionali. Pare che Frisenda in passato avrebbe avuto attenzioni particolari verso la moglie del killer e, in particolare, quest’interesse si fosse manifestato circa due anni fa, quando Margari era stato costretto a casa perché ferito gravemente da cinque colpi di pistola. L’autore dell’agguato, del 28 agosto 2012, Giuseppe Nicola Vangeli, fu condannato a dieci anni di reclusione. Durante la convalescenza, quindi, pare che Frisenda, approfittando della visita di cortesia all’amico malato, ci provasse con sua moglie.

Questo quanto dichiarato da Margari agli investigatori che però vogliono fare ulteriore chiarezza sull’accaduto, non avendo alcuna intenzione di concludere l’attività investigativa. Sembra infatti quasi scontata la presenza di un complice durante l’omicidio. Elemento che il killer ha negato, ribadendo di aver fatto tutto da solo, incontrando per caso per strada Frisenda e freddandolo senza averlo premeditato. Altra confessione fatta da Margari si riferisce al fatto che il litigio sembra essere scoppiato dieci giorni prima rispetto alla data dell’omicidio, ma che sia degenerato solo dopo l’incontro casuale avvenuto tra i due venerdì scorso.

I dettagli dell’operazione, che come detto continuerà anche nei prossimi giorni, sono stati illustrati questa mattina dal Procuratore Capo della Repubblica di Lecce Cataldo Motta, durante una conferenza stampa che si è svolta presso gli uffici della Procura della Repubblica.