Assalto armato al ‘Centrum’: una cliente ed un residente della zona tra i testimoni


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Anche una cliente del Centrum ed un giovane residente della zona tra i testimoni della fuga dei rapinatori. Una donna che si trovava in quel momento fuori dal centro commerciale, ha ricostruito così le concitate fase successive all'assalto armato alla gioielleria Prisma ( il valore della refurtiva sottratta dal negozio ammonterebbe a circa 200 mila euro); dopo che il figliodel proprietario ha azionato il sistema anti rapina, allertando la Polizia. La signora riferisce:"Ho visto due persone, che dai movimenti e le sembianze sembravano molto giovani, darsi alla fuga all'uscita del Centrum. Uno di essi ha imboccato via De Gasperi; aveva il volto coperto dal passamontagna, impugnava un arma e aveva con se un voluminoso sacco che ben presto lasciava cadere a terra.  Mi sono messa a gridare e subito la Polizia, che nel frattempo era già arrivata sul posto , si è messa sulle loro tracce. Il giovane che nel frattempo era sparito dalla mia visuale, ha percorso alcuni metri sulla stessa via e ha scavalcato la recinzione di una casa, a pochi metri dal parcheggio sopraelevato del Centrum".

La fase successiva della fuga di uno dei malviventi è testimoniata da un altra persona. Si tratta di un giovane che racconta:"Stavo sistemando il garage, quando ho visto dietro il cancello che delimita la parte posteriore della mia abitazione, un uomo armato dii giovane età e con indosso il passamontagna. Egli mi ha fatto segno di tacere, indicandomi la pistola. Il malvivente appariva visibilmente agitato e proferiva frasi che non riuscivo a capire, con un accento straniero. Sembrava avesse un auricolare e presumibilmente stava cercando di comunicare con qualcuno. Io, naturalmente sorpreso dell'inaspettato incontro, gli ho fatto capire che era meglio se andava subito via da casa mia".

Ben presto, in effetti, il bandito poi identificato in Ronald Rakaj, 22enne albanese, si sarebbe messo nuovamente in fuga, raggiungendo lo stabile al numero 10 di via De Gasperi. Prima si sarebbe arrampicato fino al secondo piano per poi entrare , attraverso una finestra, in uno studio dentistico. Dopo che un assistente del dentista gli avrebbe aperto la porta dall'interno, il bandito sarebbe salito dalle scale al quinto piano (dopo aver tentato di entrare in altri appartamenti). Qui si sarebbe verificato la fase più concitata dell'intero inseguimento. L'uomo avrebbe sparato tre colpi di pistola per entrare in una casa, dove non c'era nessuno. La sua intenzione era quella di cercare una via di fuga attraverso i tetti.

Ricordiamo, invece, che l'altro rapinatore, il 20enne brindisino Antonio Gabellone, ha imboccato Via Giovanni Paolo II poco dopo la rapina (l'altra strada che costeggia il centro commerciale), attraversando il parco "Simone Renda".

Ben presto i poliziotti lo avrebbero raggiunto, assieme alla guardie giurate, nei pressi di un distributore di benzina dopo aver sparato un colpo in aria con la pistola d'ordinanza.