Arrivano due assoluzioni dall’accusa di tentato omicidio, al termine del processo di Appello sul fatto di sangue avvenuto 11 anni fa a Galatone, quando in un agguato davanti ad un bar, furono esplosi dei colpi di pistola contro Marco Caracciolo, con diversi precedenti penali.
La Corte d’Appello-Sezione promiscua (Presidente Ettore Nesti), dopo l’annullamento delle condanne con rinvio disposto dalla Cassazione, ha assolto “per non aver commesso il fatto” dalla grave accusa e dalla detenzione di arma: Giuseppe Marzano (12 anni in primo e secondo grado) e Fabio Lanzillotto (8 anni e 4 mesi).
I due imputati sono stati condannati a 2 anni soltanto per la detenzione di un’altra pistola. Invece, il sostituto procuratore generale Ennio Cillo aveva chiesto la conferma della condanna.
È stata invece confermata dalla Corte la condanna a 9 anni per Antimo Marzano. Infine, è stata dichiarata l’estinzione dei reati di Antonio “Gregorio” Patera, per morte del reo
Il collegio difensivo
Gli imputati erano assistiti dagli avvocati Roberto De Mitri Aymone, Speranza Faenza e Ladislao Massari.
È stato in precedenza condannato Mattia Marzano (12 anni di carcere in primo e secondo grado), che confessò il tentato omicidio. Anche per lui la Cassazione ha annullato la sentenza della Corte di Appello e nel mese di marzo dovrà essere rideterminata la pena.
I fatti risalgono al 24 ottobre 2012 a Galatone, nei pressi del bar l’Elix, quando, quattro i colpi di pistola che raggiunsero Caracciolo all’addome, dopo un litigio che si trasformò prima in rissa e poi in sparatoria nel centro storico, in piazza S. Demetrio.