Tentata estorsione, cade l’accusa di favoreggiamento nei confronti di Giuseppe Landolfo


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Dopo due condanne, arriva una assoluzione. La vicenda che vedeva come protagonista, tra gli altri, il presidente dell’Oleificio Cooperativo Salento Giuseppe Landolfo, già Consigliere comunale a Veglie, ha visto nelle ultime ore la sentenza di assoluzione emessa nei suoi confronti.

Landolfo era finito nella vicenda giudiziaria per il reato di favoreggiamento in tentata estorsione: era il 7 ottobre 2015, infatti, quando i Carabinieri di Campi Salentina diedero esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di Gabriele Salvatore Ingusci e Leonardo Faisiello. Il provvedimento riguardava una tentata estorsione con “cavallo di ritorno” (pratica illegale che prevede il pagamento di un riscatto da parte di una persona che ha subito un furto, per riottenere il bene sottratto) ai danni di un’azienda agricola situata in Agro di Nardò.

Due le condanne a 2 anni e 2 mesi

Una vicenda, questa, che ha portato nel maggio scorso alla condanna in abbreviato per i due imprenditori, con una pena di 26 mesi. Nel corso dell’inchiesta Giuseppe Landolfo aveva ricevuto un avviso di garanzia con l’accusa di favoreggiamento personale, poiché secondo gli inquirenti avrebbe avuto il ruolo di mediatore tra le parti.

A difendere le sue ragioni ci ha pensato l’avvocato Paolo Spalluto il quale è riuscito a dimostrare l’estraneità ai fatti del suo assistito. La decisione è arrivata dal giudice monocratico Pasquale Sansonetti, respingendo le richieste dell’accusa che aveva invocato invece una condanna a 6 mesi.