Avrebbe avuto rapporti sessuali con la zia, secondo la parte offesa sotto continue minacce, ed oggi è stata sentita la presunta vittima.
Questa mattina, si è tenuto l'incidente probatorio del 18enne che avrebbe intrecciato per mesi una relazione con una donna di oltre dieci anni più grande, nell'hinterland di Gallipoli. Il giovane è per giunta il nipote della persona accusata di avere abusato di lui.
Il legale del ragazzo, l'avvocato Fabrizio Ferilli, aveva presentato alcune settimane fa, opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata dal pubblico ministero Maria Vallefuoco, che non aveva ravvisato elementi di colpevolezza a carico della zia 30enne, producendo una perizia di parte redatta da uno psicologo-psicoterapeuta (sarebbero emersi i disagi morali e psicologici del giovane per quella relazione avuta con la zia, molto più grande d'età); il gip Martalò aveva accolto l'istanza suddetta disponendo l'ascolto protetto del 18enne, specificando nell'ordinanza, "al fine di accertare i rapporti con l’indagata”. Al termine dell'incidente probatorio, è stato nominato un perito per valutare se le dichiarazioni del ragazzo siano da ritenere attendibili. Gli esiti dovrebbero essere depositati entro 60 giorni.
La presunta vittima avrebbe risposto a tutte le domande rivoltegli dal giudice Martalò, dal pubblico Ministero Vallefuoco e dagli avvocati, Biagio Palamà per la zia e Fabrizio Ferilli per il nipote.
Il giovane avrebbe confermato di avere ceduto alle avances della zia, e continuato ad averli, perché minacciato dalla stessa di raccontare tutto ai genitori. In base a quanto sostenuto dal difensore della donna, l'avvocato Palamà, egli sarebbe caduto in contraddizione di fronte ad alcune domande. Ciò, secondo la difesa, a dimostrazione del fatto che era lui a fare le "proposte", finendo addirittura ad innamorarsi di lei. A proposito di questo ultimo punto, il giudice gli avrebbe posto una domanda di "conferma" riguardo un messaggio da lui inviato alla donna di oltre dieci anni più grande, in cui ci sarebbe stato scritto "mi manchi, ti amo". Il 18enne avrebbe risposto di averlo mandato, perché sapeva che suo marito (lo zio) glielo controllava e voleva dunque che quest'ultimo venisse a conoscenza del rapporto zia-nipote per troncare tutto.
Il giovane, però, avrebbe anche negato, nel momento in cui lo zio si sarebbe presentato infuriato da lui per chiedere spiegazioni, di avere subito alcuna violenza dalla donna. Inoltre l'avvocato Palamà, difensore della donna, gli avrebbe domandato se lui avrebbe comunque ceduto alle avances, anche nel caso in cui, la persona in questione non fosse stata sua zia e il ragazzo avrebbe risposto in maniera affermativa.
Adesso, il perito dovrà pronunciarsi su una questione che la difesa del giovane considera "borderline": se ci sia stata una "coercizione" da parte della zia sul nipote (tesi sostenuta dal difensore del ragazzo, l'avvocato Ferilli) oppure se ci siano stati solamente dei rapporti sessuali tra i due (la coercizione fisica in ogni caso, secondo l' avvocato Palamà, è da escludere considerando la costituzione fisica del nipote, di maggiore prestanza rispetto a quella della zia) e che comunque fosse il giovane ad avere cercato per primo la zia, arrivando persino ad innamorarsi di lei, come ritiene la difesa della donna.
Ricordiamo che secondo la tesi della Procura i rapporti sessuali (se effettivamente consumatisi) dovevano ritenersi assolutamente consenzienti.
L’inchiesta ebbe inizio a febbraio con la denuncia presentata in caserma dai genitori del ragazzo. La storia d'amore, da quanto emergerebbe dalla denuncia, sarebbe andata avanti per mesi. Iniziata alla fine dell’estate del 2014, si sarebbe interrotta alla metà di febbraio, quando il marito della 30enne scoprì i messaggi sul cellulare della moglie.