49enne di Squinzano morta dopo una gastroscopia, eseguita l’autopsia. Domani i funerali  


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Eseguita l’autopsia, sul corpo della donna di Squinzano deceduta dopo le complicanze di una gastroscopia eseguita presso la Clinica Petrucciani di Lecce.

Nel primo pomeriggio di oggi, il medico legale Roberto Vaglio, coadiuvato dal Professore Carmine Chiumarulo, specialista in Chirugia dell’Università di Bari e dall’anestesista Salvatore Silvio Colonna, ha effettuato l’esame. Non è emersa alcuna perforazione dei tessuti, ma ci vorranno ulteriori accertamenti per capire le cause che hanno provocato l’arresto cardiaco. Inoltre, come richiesto dai familiari della vittima, si dovrà accertare se siano state rispettate le linee guida per i pazienti afflitti da obesità.

Hanno partecipato all’esame autoptico anche il consulente di parte della famiglia, Domenico Urso; il medico legale Alberto Tortorella ed il Professore Michele De Palma, chirurgo, nominati dai legali degli indagati.

Occorre difatti ricordare, che il pubblico ministero Maria Vallefuoco, come atto dovuto in vista del conferimento incarico per l’autopsia (avvenuto oggi), ha iscritto nel registro degli indagati, i nominativi di quattro medici: un endoscopista, due cardiologi ed un’anestesista, con l’accusa di omicidio colposo. Si tratta dei “camici bianchi” presenti nell’ambulatorio al momento dei fatti. Sono difesi dagli avvocati Amilcare Tana, Luigi Covella e Michele Bonsegna.

Invece, i familiari di Teresa Tramacere sono assistiti dal legale Cosimo Miccoli.

Intanto la salma della 49enne è stata restituita alla famiglia e nel primo pomeriggio di domani si terranno i funerali presso la Chiesa Madre di Squinzano.

La denuncia

Ricordiamo che il marito della vittima ha presentato una dettagliata denuncia, presso i carabinieri di Squinzano.

Il decesso è avvenuto il 23 ottobre scorso, presso l’Ospedale “Vito Fazzi”. La famiglia vuole, però, che si faccia chiarezza su quanto avvenuto durante la gastroscopia effettuata, alcuni giorni prima, presso la Clinica Petrucciani di Lecce.

La signora Tramacere, dopo essersi rivolta uno specialista, aveva prenotato una visita presso la suddetta clinica. Qui, doveva infatti sottoporsi all’esame endogastroscopico, in vista di un successivo trattamento antiobesità in un ospedale fuori Provincia. Infatti, il 19 ottobre scorso, si era recata con le proprie gambe, in compagnia del marito, per sottoporsi alla gastroscopia. Al termine della stessa, però, si sarebbe sentita male. Infatti, dopo circa 25 minuti sarebbe entrata in arresto cardiaco. A quel punto, si sarebbe reso necessario il trasporto durgenza presso il “Vito Fazzi” e il ricovero in Rianimazione. La donna, giunta in gravi condizioni, dopo quattro giorni trascorsi in stato di coma, non ce l’ha fatta.