Autorizzazioni e deroghe ottenute dai proprietari del lido “Bahia del Sol” di Porto Cesareo, grazie ad un fitto sistema di conoscenze politiche. Il gup Stefano Sernia ha rinviato a giudizio l’imprenditore Luca Mangialardo; il sindaco Salvatore Albano; Fernando Antonio Basile, (già primo cittadino del Comune di Porto Cesareo); l’istruttore tecnico e geometra Maurizio D’Andria; il militare Stefano Stella, dipendente dalla capitaneria di porto di Gallipoli. Questi dovranno presentarsi in data 4 luglio, dinanzi ai giudici della seconda sezione collegiale, per l'inizio del processo.
I cinque imputati rispondono in diversa misura dei reati di abuso d’ufficio, falso ideologico e materiale in atto pubblico, rivelazione di segreto d’ufficio. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Luigi Covella, Paolo Spalluto, Giuseppe Romano, Angelo Vantaggiato, Marco Greco, Lavinia Gala e Antonio Quinto.
Le indagini, condotte dai carabinieri della compagnia di Campi Salentina e coordinate dal pm Antonio Negro, sono state effettuate tra il 2011 e il 2012.
L'inchiesta andò man mano a scoprire tutta una serie di connivenze tra imprenditori, esponenti politici e militari. Venne fuori come Luca Mangialardo avesse beneficiato di alcune autorizzazioni in deroga ai limiti acustici, pure consentite dalla normativa vigente. Alcune di esse dovevano essere solo temporanee e ben distanziate nel tempo. In alcuni casi, la documentazione per accordare le deroghe sarebbe persino stata prodotta al di fuori degli orari d’ufficio.
L'episodio specifico che tocca il pubblico ufficiale Stefano Stella, riguarderebbe un controllo avvenuto ai primi di luglio del 2011; Stella, quel giorno comunque non in servizio, avrebbe contattato Luca Mangialardo per metterlo in guardia di un imminente controllo della guardia costiera.
Lo stabilimento balneare “Bahia del Sol”, in località Torre Lapillo, fu travolto già da un’ondata di provvedimenti giudiziari e sequestri per abusi edilizi poi comunque sanati.