Bar ‘Twin Towers’: prima udienza del processo su presunti abusi edilizi


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È iniziato ieri mattina il processo sui presunti abusi edilizi relativi al lounge-bar Twin Towers" di  viale Japigia. Sul banco degli imputati, il proprietario dell'attività commerciale Paolo Spalluto ed il progettista e direttore dei lavori Rocco Ciardo,  architetto e consigliere comunale leccese. Dopo l'udienza filtro, il processo è stato aggiornato ad altra data per l'inizio del dibattimento.
 
Spalluto risponde dell'ipotesi di reato di abusivismo edilizio, mentre Ciardo di falso, in concorso con il proprietario del bar.  Dopo la chiusura delle indagini preliminari, Spalluto è stato ascoltato in  Procura dal Pubblico Ministero Antonio Negro. Egli ha voluto anzitutto chiarire la questione dei presunti abusi edilizi. Infatti, dopo il provvedimento del Riesame che ha confermato il sequestro dei gazebo (l'interno e l'esterno che si affaccia su viale Japigia), il titolare avrebbe provveduto anzitutto ad eliminare i manufatti, oggetto di contestazione. Spalluto, seguendo il regolare iter amministrativo ha poi ottenuto una nuova concessione per l'utilizzo dei gazebo .Riguardo  il concorso in  falso ha dichiarato  di non avere alcuna responsabilità per questa ipotesi di reato.
 
Il provvedimento del Riesame del marzo 2015, è stato emesso dopo una lunga serie di vicende giudiziarie ed extra-giudiziarie, cominciate con le indagini coordinate dal Pm Negro, a cui seguì il decreto del Gip Annalisa De Benedictis, che pose una parte del bar sotto sequestro preventivo per abusivismo edilizio, poi eseguito in data 25 febbraio dalla Polizia Municipale. In seguito a queste decisioni del palazzo di giustizia, Spalluto comunicò la chiusura dello storico bar leccese, creando un enorme scompiglio tra i circa venti lavoratori che si trovarono improvvisamente disoccupati; da quel momento, iniziarono i sit-in e una serie di iniziative di protesta da parte dei dipendenti (tra cui l'incontro con il Sindaco Paolo Perrone) per esporre le proprie ragioni, ed esprimere la netta contrarietà alle decisioni del Tribunale.
 
Alle manifestazioni dei lavoratori, si aggiunse la "lettera aperta", del proprietario del bar, Paolo Spalluto, pubblicata su tutti gli organi d'informazione, per un provvedimento che riteneva "ingiusto" e "vessatorio", sottolineando come la maggior parte della struttura fosse stata edificata con tutte le autorizzazioni, mentre per quella contestatagli, egli aveva presentato richiesta di edificazione in regime di sanatoria. Inoltre, i sigilli, sempre secondo il titolare del bar, interessarono una parte del locale che non era stata posta sotto sequestro, creando ulteriori disagi.
 
Ricordiamo che il Riesame ha stabilito il parziale dissequestro della struttura, con riferimento al giardino ed al tunnel che conduce agli accessi dei disabili.
 
Paolo Spalluto è assistito dall'avvocato Cosimo Poci, mentre Rocco Ciardo (architetto e consigliere comunale leccese) dai legali Viviana Labbruzzo e Stefano De Francesco.