Prese a pugni la compagna, mandandola in ospedale. 65enne condannato a 6 anni ed 8 mesi


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Picchiò la compagna, costringendola alle cure del pronto soccorso ed un uomo dell’hinterland di Galatina è stato condannato al termine del processo. I giudici della prima sezione collegiale (presidente Roberto Tanisi, relatrice Francesca Mariano, a latere Elena Coppola) hanno inflitto ad A.S., 65 anni, la pena di 6 anni ed 8 mesi di reclusione, per i reati di maltrattamenti, lesioni personali e violenza privata. Invece, per l’imputato è arrivata l’assoluzione dall’accusa di violenza sessuale, anche se il reato contestato è stato “assorbito” da quello di maltrattamenti. Il tribunale ha inoltre disposto una provvisionale di 15 mila euro, oltre al risarcimento in separata sede, in favore di una 43enne che è poi andata a vivere fuori dal Salento.

La vittima si è costituita parte civile con l’avvocato Roberto De Mitri Aymone. L’imputato è difeso dall’avvocato Simona Mancini, che farà ricorso in Appello.

Nel corso della discussione in aula, il pm Luigi Mastroniani ha invocato la condanna ad 8 anni.

I fatti

I fatti si sono verificati fino al 23 febbraio del 2019, giorno in cui la donna è stata percossa selvaggiamente dal compagno. Al rientro in casa, A.S. sotto effetto di alcol, le ha immerso più volte la testa in una bacinella colma di birra. Non solo, l’ha raggiunta a letto e di fronte al suo rifiuto di avere rapporti sessuali, le ha prima sferrato un pugno all’occhio e si è buttato addosso, continuando a percuoterla. Accortosi dello stato in cui l’aveva ridotta, l’uomo si è offerto di accompagnarla al pronto soccorso, a condizione che lei riferisse come le ferite fossero dovute al morso di un cane randagio. La vittima lo ha apparentemente assecondato, ma una volta giunti presso il nosocomio galatinese, ha raccontato la violenza domestica ai sanitari che hanno riscontrato un trauma cranico e la frattura del setto nasale. Il giorno dopo, ha sporto denuncia, riferendo anche una serie di minacce e vessazioni ricevute durante la convivenza.

A.S. è stato poi arrestato dagli agenti del Commissariato di Polizia di Galatina e condotto in carcere, dove si trova tuttora.