Arriva la condanna per un 40enne accusato di avere ripetutamente insultato, picchiato e minacciato la compagna, anche in presenza delle due figlie piccole. Non solo, le avrebbe negato il denaro per le spese necessarie alla gestione familiare.
Ieri, al termine del processo, i giudici in composizione collegiale (presidente Fabrizio Malagnino) gli hanno inflitto la pena di 3 anni e 10 giorni di reclusione per maltrattamenti e lesioni. E poi, il 40enne è stato condannato al risarcimento in sede civile ed al pagamento di una provvisionale di 5mila euro verso la vittima che era assistita dall’avvocato Marco Costantino.
I fatti si sarebbero verificati, per ben 12 anni, a partire dal 2012 e fino al 2024. Le indagini hanno preso il via dalla denuncia della vittima. In base all’accusa, l’uomo in più occasioni, in seguito a liti per futili motivi, avrebbe insultato la compagna e distrutto gli oggetti presenti in casa che gli capitavano sotto tiro. E poi, l’avrebbe minacciata di cacciarla via, di staccare la corrente e l’acqua finendo per addossarle ogni responsabilità sulla gestione della casa e delle figlie. Tanto da impedire sia a lei che ad una delle due figlie l’utilizzo della macchina per gli spostamenti. E nel mese di aprile dello scorso anno, dopo l’ennesimo litigio, le avrebbe tolto il telefono, dopo averle stretto la mano con violenza, per poi strattonarla e farla sbattere contro la porta d’ingresso di casa. La donna rimediò una serie di contusioni alla mano ed al braccio, giudicate guaribili in 25 giorni. La vittima dopo l’ennesimo sopruso subito trovò il coraggio di lasciare casa con le figlie per poi sporgere denuncia.
L’imputato, difeso dall’avvocato Salvatore Ponzo, potrà fare ricorso in Appello, non appena verranno depositate le motivazioni della sentenza entro 90 giorni.