Una lettera alla madre nella quale emerge l'intenzione di fare arrestare i complici delle rapine. È ciò che viene a galla dall'intercettazione ambientale all'interno della macchina di Sabrina Malinconico. La 25enne leccese fa riferimento a Fabrizio Basso che dopo l'ultimo arresto, in cui ammetteva le proprie responsabilità su entrambe le rapine, forniva indicazioni sull'identità dei complici e indicava Francesco Nestola quale "mandante".
La Malinconico afferma: "gli è arrivata una lettera… a sua madre…CHE ARRESTAVA TUTTI… perché secondo Francesco… Fabrizio torna alla vita di prima… se Fabrizio non fa come dico io lo sparo… io gliela faccio fare… però prima di deve dare scuntu a me… queste sono state le parole davanti alla Pamela… si … si… ma la guerra ci sarà io lo so già … io lo so."
In un'altra intercettazione tra Sabrina Malinconico e Pamela De Matteis, si parla del proposito della madre di Basso di difendere il figlio ad ogni costo, dopo che questi ha ottenuto gli arresti domiciliari a casa sua.
S.: Sai che mi ha detto, quando gli ho detto queste cose?
P.: Be!
S. Io…forse non avete capito ha detto…io mi uccido per mio figlio…. che vengano e mi sparano a me… mio figlio non lo devono toccare…
P.: eh
S.: ha detto può venire Francesco, può venire il miglior boss di Copertino..mi devono sparare a me..che vanno…al corpo di mio figlio.
Ricordiamo che Fabrizio Basso venne arrestato poiché riconosciuto da una cassiera, tra i rapinatori al supermercato Meta ( fatto avvenuto il 5 gennaio del 2015).
La testimone ha riferito di aver sentito uno di essi dal volto travisato, mentre usciva da lì, esclamare la frase, "dai questa sera ci è andata di lusso" e poi "amu fattu ambu". Determinante fu il riconoscimento della macchina di Basso, da parte di un'altra teste.
Ad ogni modo, una volta risaliti all'identità dei complici, gli uomini di polizia giudiziaria formularono l'accusa di associazione mafiosa per i rapinatori. In seguito, il pm Roberta Licci ne chiese la detenzione in carcere con l'accusa di associazione a delinquere. Finché, il gip Toriello, con l'ordinanza emessa nelle scorse ore, ha disposto la misura cautelare dei domiciliari per sei di loro, con l'accusa di rapina aggravata e furto.