La Pubblica Accusa invoca due ergastoli nel processo sull’omicidio di Francesco Fasano. I sostituti procuratori Stefania Mininni e Maria Vallefuoco, dinanzi ai giudici della Corte di Assise (Presidente Pietro Baffa, a latere Pietro Errede e giudici popolari) hanno chiesto il carcere a vita per Daniele Manni, 39enne di Casarano e Angelo Rizzo, 23enne di Melissano, accusati di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai motivi abietti e futili.
Daniele Manni, inoltre, risponde del tentato omicidio di Francesco Fasano e Pietro Bevilacqua (tra il 18 ed il 19 luglio) che avrebbe innescato una reazione a catena. Non solo, è accusato anche di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. Come Angelo Rizzo e i concittadini Luciano Manni, 66 anni e Antonio Librando, 42 anni, per i quali è stata chiesta la condanna rispettivamente ala pena 15 e 12 anni. Si tornerà in aula il 9 novembre, quando prenderanno la parola gli avvocati difensori.
Intanto è in corso il processo con rito rito abbreviato, dinanzi al gup Cinzia Vergine per Maicol Manni, 27enne; Luca Piscopiello, 37 anni; Luca Rimo, 36 anni; Pietro Bevilacqua, 32 anni; Biagio Manni, 50enne, tutti di Melissano e Gianni Vantaggiato, 48enne, residente a Tonco (in provincia di Asti). I sei rispondono sempre di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti.
In una precedente udienza, l’ex comandante del Ris di Parma, Luciano Garofano, è stato ascoltato come teste della difesa in qualità di consulente ed ha sostenuto che tracce di polvere da sparo rinvenute nelle due vetture e sulle mani dell’imputato Daniele Manni potrebbero risultare accidentalmente contaminate.
Il collegio difensivo
Gli imputati sono assistiti dagli avvocati: Francesca Conte, Mario Ciardo, Francesco Fasano, Silvio Caroli, Attilio Nassisi, Stefano Pati, Mario Coppola, Antonio Savoia, Ladislao Massari. La madre, il padre e la sorella di Francesco Fasano, assistiti dagli avvocati Luigi Corvaglia e Claudio Miggiano, si sono costituiti parte civile.
Le indagini sull’omicidio del 22enne di Melissano, coordinate dal procuratore aggiunto Guglielmo Cataldi e dai sostituti procuratori Stefania Mininni e Maria Vallefuoco, hanno permesso di individuare uno scontro in atto tra due fazioni createsi all’interno di una originaria associazione dedita al traffico di stupefacenti che operava nelle “piazze” di Melissano e paesi limitrofi.
E proprio nella giornata di ieri è stato messo a segno il blitz “La svolta 2.0“, condotta dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del comando provinciale in collaborazione con la Compagnia di Casarano, iniziata nel marzo 2018, e che rappresenta l’epilogo dell’attività investigativa che, il 26 luglio 2018, portò i militari a eseguire dieci fermi, a seguito dell’omicidio Francesco Luigi Fasano, avvenuto nelle campagne di Melissano.