La Procura chiede il rinvio a giudizio per 58 persone, tra cui due ex sindaci, nell’ambito dell’inchiesta “Hydruntiade” che ha provocato un terremoto giudiziario ad Otranto.
L’udienza preliminare è fissata per il 10 marzo dinanzi al gup Alessandra Sermarini che dovrà pronunciarsi sull’istanza del procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone e del sostituto procuratore Giorgia Villa.
Rischiano di finire sotto processo, tra gli altri: Pierpaolo Cariddi, 56 anni, ex sindaco di Otranto e il fratello Luciano Cariddi, 54 anni, ex “primo cittadino” fino al 2017 (entrambi ai domiciliari); Giuseppe Tondo, 59, di Otranto ed Emanuele Maggiulli, 56, di Muro Leccese, ex dirigenti del comune idruntino; Roberto Aloisio, 50 anni, di Maglie, istruttore tecnico. E poi, gli imprenditori: Raffaele De Santis detto Mimmo, 76, di Otranto; Roberto De Santis, 64, di Maglie; Luigi De Santis, 33, di Maglie; Luigi Bleve, 61, di Otranto; Salvatore Giannetta, 63, di Minervino di Lecce. Non solo, anche l’ex senatore ed ex assessore regionale Salvatore Ruggeri, 72, di Muro Leccese.
Gli imputati sono accusati, a vario titolo ed in diversa misura, di associazione per delinquere, corruzione, truffa, tentata concussione, falso ideologico.
Il collegio difensivo è composto, tra gli altri, dagli avvocati: Gianluca D’Oria, Alessandro Dellorusso, Viola Messa, Michele Laforgia, Luigi Covella, Luigi, Arcangelo e Alberto Corvaglia, Roberto Eustachio Sisto, Pietro e Antonio Quinto, Antonio Costantini, Sergio Schito, Silvio Verri, Luigi e Roberto Rella, Rocco Vincenti, Amilcare Tana, Giuseppe Fornari, Salvatore Corrado, Corrado Sammarruco, Donato Mellone, Stefano De Francesco, Carlo Viva, Francesco Romano, Davide Ciriolo, Francesca Coppi, Giovanni Montagna, Maurizio My, Giovanni Bellisario, Ubaldo Macrì, Antonio Nicolani, Antonio Cerfeda, Luigi Sindaco, Luca Laterza, Luca Bruni, Pietro Viola, Vincenzo Di Gioia, Giuseppe Negro, Vito Nicola De Pietro, Flavia Casciaro, Iuri Chironi; Roberto Ricchiuto.
Tra le “persone offese” compaiono, tra gli altri: il Comune di Otranto, la Provincia, la Regione Puglia, l’Inps, il ministero della Cultura, l’Agenzia delle entrate, l’ex comandante della capitaneria di Otranto, Elena Manni che potranno eventualmente costituirsi parte civile.
Le accuse
Nel settembre scorso, sono stati eseguiti 10 arresti su ordinanza del gip Cinzia Vergine. Durante le indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Lecce e della Guardia di Finanza di Otranto, sarebbe emerso un “sistema Cariddi” per il rilascio di autorizzazioni attraverso concessioni comunali artefatte, in cambio del sostegno elettorale da parte di imprenditori. E tale sistema sarebbe stato portato avanti da Luciano Cariddi, insieme a Pierpaolo, con cui vi era un’intercambiabilità di ruoli. E quest’ultimo sostituiva spesso il fratello negli incontri elettorali organizzati per le elezioni politiche del 2018 (Luciano Cariddi era candidato al Senato). Tali appuntamenti venivano organizzati dagli imprenditori “amici”, che avrebbero garantito anche il supporto economico alla campagna elettorale. Ed a tal proposito l’ingegnere Pierpaolo Cariddi, ritiene la Procura, si impegnava a soddisfare i loro interessi e riceveva incarichi di progettazione, che solo apparentemente venivano attribuiti ai suoi collaboratori.
Vengono contestati dai pm anche presunti illeciti per la riqualificazione del mercato coperto di Otranto.