Intascò le somme dei debitori senza consegnare le cambiali? Collaboratore di un notaio condannato a 4 anni e 6 mesi


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Era accusato di essersi appropriato delle cambiali, intascando le somme ricevute dai debitori.

Il collaboratore di un notaio, all’epoca dei fatti, in qualità di presentatore di titoli, è stato condannato alla pena di 4 anni e 6 mesi. La sentenza è stata emessa, nella giornata odierna, dai giudici della seconda sezione collegiale (presidente Valeria Fedele), nei confronti di Salvatore Bacca, 67 anni di Cavallino. I giudici hanno condannato l’imputato per i reati di peculato e falso materiale. Riguardo quest’ultima accusa, Bacca è stato condannato limitatamente agli atti di protesto ed assolto per gli elenchi di quietanze delle banche, “perché il fatto non costituisce reato”.

È stata disposta anche la confisca del profitto del reato, pari a 22.287,82 euro. Non solo, anche il risarcimento in separata sede ed una provvisionale di 5.000 euro, in favore del notaio che si era costituito parte civile con l’avvocato Massimo Bellini. Anche un debitore si era costituito parte civile, attraverso l’avvocato Massimo Gabrieli Tommasi.
Infine è stata dichiarata l’interdizione legale per la durata della pena e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.

In precedenza, il pubblico ministero Maria Consolata Moschettini ha invocato la condanna a 3 anni.
Bacca è difeso dall’avvocato Benedetto Scippa, il quale una volta depositate le motivazioni della sentenza (entro 60 giorni) potrà presentare ricorso in Appello.

Il 67enne di Cavallino, occorre ricordare, era stato rinviato a giudizio per appropriazione indebita, ma il giudice monocratico Stefano Sernia, in una udienza del processo, ha ritenuto di dove riqualificare l’accusa in peculato, poiché il reato sarebbe stato commesso dall’imputato in qualità di pubblico ufficiale. Il processo è così approdato dinanzi ai giudici collegiali.

Le accuse

I fatti risalgono al mese di gennaio del 2017. Secondo l’accusa rappresentata dal pm Maria Rosaria Micucci, l’allora collaboratore si sarebbe appropriato di un centinaio di titoli, omettendo di consegnarli ad un notaio dell’hinterland di Lecce ed intascando la somma complessiva di circa 50mila euro, ricevuta da una quarantina di debitori. Il presentatore di titoli, inoltre, avrebbe contraffatto sei copie di atti di protesto relativi ad altrettanti titoli cambiari, inserendoli nel repertorio speciale dei protesti anche duplicandone l’inserimento. Non solo, poiché secondo l’accusa, Bacca avrebbe anche contraffatto sette elenchi di quietanze delle banche.