Spari al rivale in amore, con l’aiuto di un complice. Il gup Alcide Maritati, al termine del giudizio abbreviato, ha condannato a 6 anni di reclusione Cosimo Conte, 24enne di Trepuzzi. In precedenza, il pubblico ministero Massimiliano Carducci ha invocato la pena di 9 anni.
Rispondeva di tentato omicidio, danneggiamento, porto abusivo d’armi e minacce gravi. L’imputato è assistito dall’avvocato Antonio Savoia.
Le indagini
L’episodio si è verificato il 23 ottobre del 2016 alla periferia di Lecce, nella zona di Borgo San Nicola. Poco dopo le 17.00, una volante della polizia è arrivata in via Calore, allertata dalla telefonata di un uomo che ha raccontato di essere stato minacciato, oltre che verbalmente anche con dei colpi di pistola, indirizzati contro la sua finestra.
Precedentemente, infatti, due individui si erano presentati alla porta di casa, provando a sfondarla e lui si era rivolto alle forze dell’ordine. Prima di far perdere le loro tracce, avrebbero sparato. Il “bersaglio” avrebbe rimediato fortunatamente solo qualche ferita al ginocchio e alla spalla.
Gli agenti di polizia hanno ritrovato il bossolo nel piazzale antistante l’abitazione e l’ogiva conficcata nel telaio della finestra.Invece, la pistola non è mai stata ritrovata.
Nel corso delle indagini, si è fatta largo la “pista passionale”. La vittima ha raccontato agli inquirenti di aver conosciuto una ragazza su Facebook. Il fidanzato della stessa, ne sarebbe venuto a conoscenza e sarebbero iniziate le minacce.
Gli agenti sono risaliti a Cosimo Conte, tramite una foto, un nickname usato sul social e il luogo di residenza. È scattato così il decreto di fermo, tecnicamente non convalidato dal gip. Il giudice ha comunque confermato la misura detentiva in carcere.
Successivamente, Conte ha ottenuto gli arresti domiciliari.
Successivamente, gli uomini della Squadra Mobile di Lecce si sono messi sulle tracce del complice. Un uomo di Squinzano è stato anche iscritto nel registro degli indagati, ma la sua posizione è stata “stralciata”.