Arriva la condanna, per un medico in pensione accusato di peculato.
Il collegio della seconda sezione ha condannato l’ortopedico di Maglie Luigi Refolo, 70enne in pensione, alla pena di 2 anni e 4 mesi. Inoltre, dovrà risarcire l’Asl, costituitasi parte civile attraverso l’avvocato Alfredo Cacciapaglia, con la somma di 14mila euro.
In precedenza, il pubblico ministero Francesca Miglietta ha invocato la pena di 2 anni.
L’imputato è assistito dagli avvocati Luigi Corvaglia ed Antonio Costantini. Una volta depositate le motivazioni della sentenza, la difesa proporrà ricorso in Appello.
Secondo l’accusa, Refolo si sarebbe appropriato della “percentuale” sulle visite da versare all’Asl. Il medico lavorava all’epoca dei fatti presso l’ospedale di Scorrano, ma aveva l’autorizzazione a svolgere attività libero professionale intramoenia allargata. Secondo l’accusa, si sarebbe appropriato della somma complessiva di ben 42.576 euro (il 70 per cento sull’incasso di complessivi 60.823 euro), che invece, in base alla legge, sarebbe dovuta finire nelle casse dell’Asl, avendo Refolo svolto le visite in regime “intramoenia”.
Tra il 2009 e settembre del 2012, l’ortopedico avrebbe visitato un numero imprecisato di pazienti, presso il proprio studio privato a Maglie, senza rilasciare la ricevuta fiscale. Nello specifico egli avrebbe “intascato”: 16.508 euro relativi al 2009; la somma di 20.025 per il 2010; 12.250 euro per l’anno 2011 ed infine 12.040 euro in relazione al 2012.
L’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone ha preso l’avvio da alcuni controlli “a tappeto” della Guardia di Finanza di Maglie che accertarono le violazioni contestate al professionista.
Nel marzo 2016, Refolo è stato già condannato ad 1 anno ed 8 mesi per peculato (con sospensione della pena) dal gup Stefano Sernia, al termine del processo celebratosi con il rito abbreviato.