Si conclude con tre condanne, il processo sulle sevizie a due fratelli di origine marocchina, per un presunto debito non saldato.
Il collegio della prima sezione penale (Presidente Francesca Mariano) ha condannato a 7 anni e 6 mesi ciascuno: Paolo Gaudadiello, 41enne di Squinzano, Walter Tramacere, 42enne di Campi Salentina ed Alessandro Perrone, 28enne trepuzzino. Rispondevano dei reati di rapina, estorsione aggravata e lesioni gravi. Sono assistiti dagli avvocati Andrea Capone e Ladislao Massari che hanno invocato l’assoluzione, ritenendo inattendibili le dichiarazioni delle vittime.
I tre vennero arrestati nell’ottobre del 2014, a seguito dell’indagine “Pulp fiction” (dal nome del celebre film di Quentin Tarantino). L’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip Giovanni Gallo, venne richiesta dal pubblico ministero Giuseppe Capoccia.
Le indicibili violenze si sarebbero verificate, il 29 giugno del 2014.
Come detto, i tre erano accusati di una serie di sevizie ai danni di due fratelli nati in Marocco, ma da tempo residenti a Trepuzzi, “rei” di non aver saldato un presunto debito di cinquemila euro.
Addirittura, in un’occasione, avrebbero torturato i due fratelli spargendogli alcol e sale, sulle ferite procurategli. Tanto da indurre il gip a definire gli episodi “caratterizzati non solo da particolare spregiudicatezza, ma anche e soprattutto da una vera e propria escalation di violenza gratuita, al limite della tortura psichica e fisica”. I due fratelli, dopo le sevizie subìte, si presentarono in ospedale per le cure del caso, riferendo poi agli inquirenti quanto accaduto.