Arriva la conferma della condanna ad 11 anni per Michael Signore, 21enne leccese, accusato di tentato omicidio per avere sparato al personal trainer Riccardo Savoia, nella zona 167 del quartiere stadio di Lecce.
La sentenza è stata emessa dalla Corte di Appello (Presidente Vincenzo Scardia, a latere Carlo Errico e Domenico Cucchiara). I giudici hanno accolto la richiesta del sostituto procuratore Salvatore Cosentino. Il difensore di Maicol Signore, l’avvocato Mariangela Calò, potrà presentare ricorso in Cassazione, una volta depositate le motivazioni della sentenza, entro 90 giorni.
In primo grado, il gup Giovanni Gallo, al termine del processo con rito abbreviato, aveva condannato Signore alla stessa pena. Venne esclusa l’aggravante della premeditazione e furono riconosciute le attenuanti generiche e l’attenuante speciale del recesso attivo, poiché, come sostenuto dalla difesa, Signore aveva prestato subito soccorso al personal trainer, dopo averlo visto in gravi condizioni. Inoltre, il legale ha sostenuto l’assenza di volontà omicidio e di premeditazione nel gesto del 21enne leccese, il quale era stato precedentemente aggredito da Savoia.
L’imputato rispondeva anche di lesioni personali gravissime, rapina aggravata, spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione e porto d’armi abusivo.
Michael Signore si trova sempre detenuto in carcere, dopo l’arresto.
Il 38enne leccese Riccardo Savoia, vittima dell’agguato, non si è costituito parte civile. È difeso dall’avvocato Antonio Savoia.
Il fatto di sangue
L’8 maggio del 2019, Riccardo Savoia è stato ritrovato sulla terrazza di una palazzina in via Machiavelli, nel quartiere Stadio di Lecce, in gravi condizioni. In seguito, si è giunti al presunto autore della violenta aggressione, grazie ai filmati di una telecamera di videosorveglianza. Maicol Signore venne sottoposto al fermo, poi convalidato dal gip e condotto in carcere. A seguito del violento fatto di sangue, Savoia ha perso la funzionalità della milza ed ha subito lo sfregio e la deformazione permanente del viso.
L’inchiesta
Secondo la ricostruzione del pubblico ministero Maria Rosaria Micucci, il 20enne leccese avrebbe sparato un colpo di pistola in bocca e in altre parti vitali del corpo, all’indirizzo del personal trainer, ferendolo anche con un coltello. Il giovane leccese avrebbe anche rapinato Savoia sottraendogli, dopo l’aggressione, gli occhiali da sole, il portafoglio con 200 euro, un orologio e il cellulare.
Nell’abitazione di Signore sono state rinvenute 17 dosi di cocaina e altri 170 grammi nel seminterrato nascoste in una cassaforte.