Era accusata di essersi assentata dall’ospedale per svolgere il lavoro di badante, ma con l’inganno. Il giudice monocratico Valeria Fedele ha condannato ad 1 anno ed 1 mese ciascuna (pena sospesa e non menzione) e ad una multa di 550 euro, Addolorata Giannotte, 48 anni di Salice Salentino e Palmira Vetrugno, 48enne di Novoli, ritenuta complice dell’infermiera. Quest’ultima è stata condannata anche al risarcimento del danno in favore dell’Asl che si era costituita parte civile con l’avvocato Alfredo Cacciapaglia.
Il vpo d’udienza ha invocato la pena di 2 anni.
Le due donne erano state in precedenza rinviate a giudizio dal gup Giulia Proto al termine dell’udienza preliminare, con l’accusa di truffa aggravata.
La Giannotte è difesa dall’avvocato Luigi Covella. Invece, la Vetrugno è assistita dal legale Francesco Tobia Caputo. I due legali presenteranno ricorso in Appello.
La Giannotte, in passato, è stata già denunciata per reati dello stesso tipo, per i quali fu licenziata e dovette affrontare anche vari procedimenti giudiziari. Le accuse al termine di un recente processo di Appello sono però cadute in prescrizione e i giudici hanno dichiarato l’estinzione del reato.
L’inchiesta
L’episodio contestato si sarebbe verificato la mattina del 2 settembre del 2013. Secondo l’accusa, rappresentata dal sostituto procuratore Alessandro Prontera, si sarebbe assentata dal Poliambulatorio di Campi Salentina, per eseguire una prestazione professionale a pagamento durata circa un’ora, presso una sua paziente di Guagnano. Poco dopo, l’infermiera venne fermata dai carabinieri per un controllo. A quel punto decise di telefonare alla Vetrugno, un’ausiliaria specializzata in servizio presso la Farmacia dell’ospedale territoriale di Campi Salentina. Chiese a quest’ultima di timbrarle il cartellino in uscita, per poter così giustificare l’assenza dall’ospedale. In realtà, dagli accertamenti investigativi condotti dai carabinieri della sezione NAS di Lecce, sarebbe emersa un’altra verità. L’infermiera avrebbe consegnato il proprio cartellino magnetico all’amica la sera precedente. Il giorno dopo, la Vetrugno avrebbe timbrato il cartellino della Giannotte, sia in entrata (intorno alle 7.24) che in uscita verso le 10.00, dopo aver ricevuto la chiamata dell’amica.