Si conclude con quattro condanne il processo su di un maxi giro di prostituzione di ragazze bulgare tra Lecce e Taviano.
Nella giornata odierna, i giudici della prima sezione collegiale (presidente Annalisa De Benedictis) hanno inflitto la pena di 12 anni di reclusione a Mariyan Chakarov, 48enne, di nazionalità Bulgara; 6 anni per Denislavova Sevdalina Rodostinova, 31enne e Dobrin Borisov, 29enne bulgaro, domiciliato a Taviano; 5 anni ad Angelo Manzo, 62enne di Taviano.
L’inchiesta
I quattro erano accusati dei reati di associazione per delinquere, lesioni personali, sfruttamento della prostituzione, riduzione in schiavitù, estorsione.
Secondo l’accusa, Chakarov (come promotore del gruppo criminale), insieme alla propria convivente, avrebbe reclutato e costretto una decina di donne bulgare alla prostituzione. Nello specifico, egli le avrebbe acquistate in Bulgaria da altri soggetti per poi portarle in Italia, sequestrando i documenti e minacciandole nel caso in cui non avessero eseguito gli ordini.
La delicata indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia prese il via dalle denunce presentate da due donne, tra luglio ed agosto del 2020, per riferire di una lunga serie di violenze fisiche e sessuali ai loro danni.
Si è poi accertato, nel corso dell’inchiesta, lo stato di segregazione a cui erano sottoposte le persone offese, tenute a digiuno e costrette a fine giornata a consegnare tutta la somma incassata dall’attività di prostituzione. E se ciò non avveniva, sempre secondo l’accusa, Chakarov per punirle, le picchiava, le rinchiudeva in una stanza, seviziandole con bruciature di sigaretta sulle mani o tagli con il coltello, tanto da rendere necessarie le cure mediche in ospedale.
Nel dicembre del 2021, vennero eseguite due ordinanze di custodia cautelare in carcere.
Il collegio difensivo
Gli imputati, difesi dagli avvocati Ladislao Massari, Raffaele Benfatto, Benedetto Scippa e Gabriele D’Urso, potranno presentare ricorso in Appello.