Arriva la condanna per un 31enne accusato di aver picchiato e maltrattato ripetutamente la giovane moglie. Non solo, l’uomo avrebbe percosso anche la figlioletta che, all’epoca dei fatti, aveva appena sei mesi. Al termine del processo con rito abbreviato (consente lo sconto di pena di un terzo), il gup Silvia Saracino, ha inflitto all’imputato la pena di 6 anni e 2 mesi di reclusione, per i reati di stalking, maltrattamenti e lesioni pluriaggravate.
Non solo, poiché il giudice ha disposto una provvisionale di 20mila euro, oltre al risarcimento del danno in separata sede, in favore della ex moglie e della bambina. La prima si era costituita parte civile con l’avvocato Raffaele Colluto. La seconda, attraverso la curatrice speciale nominata dal Tribunale dei Minori. Il gup ha, inoltre, disposto l’interdizione perpetua dai pubblici uffici per l’imputato. Si tratta di un 31enne dell’hinterland di Otranto. È difeso dall’avvocato Francesca Conte che presenterà ricorso in Appello, appena verranno depositate le motivazioni della sentenza (entro 90 giorni).
I fatti hanno preso il via dalla denuncia della vittima, ormai ex moglie, e si sarebbero verificati dal 2018 fino al 2021, tra Lecce ed alcuni paesi della provincia.
Come contestato dal pm Luigi Mastroniani nella richiesta di rinvio a giudizio, l’uomo, spesso sotto effetto di alcol e sostanze stupefacenti e spinto da un’irrefrenabile gelosia, avrebbe perseguitato la moglie (assieme al nuovo compagno) e l’avrebbe anche picchiata durante la gravidanza, causandole per due volte un aborto. Inoltre, l’avrebbe ripetutamente ingiuriata e avrebbe controllato ogni suo spostamento. E vengono addebitate all’uomo una serie di minacce di morte con il coltello e di aggressioni fisiche. Calci, pugni e percosse di ogni tipo.
L’uomo è inoltre accusato di aver picchiato la figlia di appena sei mesi, sferrandole una serie violenti colpi e provocandole degli ematomi.