Arriva la condanna a 8 anni di reclusione, al termine del processo di primo grado in cui compariva, sul banco degli imputati, un 32enne di origini straniere, con l’accusa di aver picchiato e poi ricattato con video hard e perseguitato la ormai ex compagna, dopo la fine della relazione. Inoltre, sostiene l’accusa, gli abusi anche di natura sessuale, sarebbero avvenuti quando la donna era incinta. E la compagna, in una circostanza, fu costretta da lui ad ingerire una gran quantità di medicinali e dovette ricorrere alle cure dei sanitari con l’aiuto di un’amica. L’uomo, con queste condotte, voleva ottenere l’interruzione della gravidanza.
Il verdetto dei giudici è arrivato, nella giornata di lunedì ed è stato emesso dai giudici della prima sezione collegiale.
Le accuse
Il 32enne rispondeva dei reati di maltrattamenti, atti persecutori, revenge porne (tentato) e lesioni.
I fatti si sarebbero verificati tra Surbo e Lequile, da marzo del 2022 fino a maggio del 2024.
Il 32enne, come emerso nel corso delle indagini avviate dal pm Rosaria Petrolo, percuoteva sistematicamente la compagna, causandole in una circostanza un trauma cranico (con prognosi di 15 giorni) e la costringeva ad avere rapporti sessuali non voluti. E la minacciava di divulgare video a sfondo sessuale. Il motivo? Ottenere somme di denaro o il pagamento delle spese per capi di abbigliamento, cibo, alcol e cure sanitarie, tanto da arrivare a sottrarle metà del suo stipendio. E poi vengono contestate minacce di morte, anche con un coltello, all’indirizzo della donna. Quest’ultima, era costretta a barricarsi in casa. In un’occasione, l’uomo sarebbe piombato in camera da letto, minacciando di ucciderla.
L’uomo si trova attualmente agli arresti domicliari.
L’imputato, difeso dall’avvocato Giulio Bray, potrà fare appello un volta depositate le motivazioni della sentenza, entro 90 giorni.