Era finito sotto processo con l’accusa di avere estorto denaro alla dipendente di una tabaccheria, per continuare a giocare alle slot machines. Al termine del rito abbreviato, il gup Alcide Maritati ha inflitto la condanna alla pena di 1 anno e 6 mesi di reclusione ed al pagamento di un multa di 300 euro ad A.M, 35enne di Casarano. Rispondeva del reato di estorsione aggravata. Il giudice ha anche disposto la revoca della misura cautelare ai domiciliari per l’imputato, come richiesto dall’avvocato difensore Attilio De Marco. Il legale aveva sostenuto in sede di discussione, la tesi dell’insussistenza del reato di estorsione aggravata. Secondo la difesa, si sarebbe trattato solo di un prestito di denaro, come accaduto in altre occasioni. Inoltre, l’avventore non avrebbe mai minacciato la dipendente, ma si sarebbe solo fatto trascinare dalla foga del gioco. Il pubblico ministero aveva invece invocato la condanna ad oltre 2 anni di reclusione.
I fatti risalgono al 5 febbraio scorso. A. M. si trovava nella rivendita di tabacchi in orario serale, intento a giocare alle slot machines. A un certo punto, secondo l’accusa, avrebbe chiesto alla dipendente, la consegna di somme di denaro da impiegare per continuare a giocare alle slot machines, con la minaccia di romperle la macchina . Le richieste di denaro sarebbero avvenute in diverse tranches nel corso della serata, per un totale di 240 euro. Di fronte alle richieste minatorie ed estorsive del cliente, la giovane dipendente, che era in stato di gravidanza e si trovava da sola nella tabaccheria in un orario in cui non vi erano altri clienti, avrebbe accusato un malore. E avrebbe successivamente chiesto aiuto, allertando i carabinieri. Giunti sul posto, i militari hanno tratto in arresto il 35enne di Casarano, come disposto dal pubblico ministero di turno, Maria Vallefuoco.