Picchiava la compagna e la figlia sotto effetto di alcol e dilapidava i soldi alle slot machines, condannato a 3 anni


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Arriva la condanna per un uomo di Nardò, accusato di avere ripetutamente picchiato moglie e figlia, sotto effetto di alcol e di avere dilapidato i soldi alle slot machines.

Il gup Sergio Tosi, al termine del processo con rito abbreviato, ha condannato un 60enne del posto alla pena di 3 anni.

L’imputato rispondeva delle accuse di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali.

Il suo difensore, l’avvocato Antonio Falangone, potrà presentare ricorso in Appello.

La compagna e la figlia si sono costituite parte civile con l’avvocato Maria Cristina Brindisino, disponendo una provvisionale di 20mila euro per ciascuna, oltre al risarcimento del danno in separata sede.

In precedenza, il pubblico ministero Massimiliano Carducci aveva invocato la condanna a 2 anni di reclusione.

Secondo l’accusa, tra il 2018 ed il 2020, l’uomo spesso in stato di alterazione psicofisica dovuta allabuso di sostanze alcoliche, maltrattava in maniera periodica e continuativa la compagna e la figlia. Vengono contestati una lunga serie di episodi di percosse con calci e pugni.

Ed ancora, ingiurie e minacce di morte verso entrambe, tanto da indurle a chiedere l’intervento della forza pubblica.

L’uomo, nel novembre del 2020, venne anche raggiunto dalla misura cautelare dellobbligo di allontanamento dalla casa familiare.